Lettura domenicale nel Servizio del Tempio


 

Domenica 21 Aprile 2024

Lettera agli Studenti n.30

Il Ruolo del Male nel Mondo

Nella lezione del mese scorso[1] abbiamo studiato il ruolo delle dissonanze in musica, come pure il ruolo consimile del male nel mondo che consiste nel mettere in evidenza, per contrasto, la bellezza e l'armonia del bene. Uno spirito superficiale potrebbe concludere che questo male apparente è stato stabilito da Dio, l'Autore e l'Architetto del nostro mondo, come se Egli potesse essere responsabile di tutte le pene, di tutte le sofferenze che fanno gemere l'umanità.

La Bibbia dice il vero quando narra che gli Elohim, che erano i suoi agenti, quando ebbero terminato il loro lavoro "videro che era buono". La Cosmogonia come pure le conferenze n.13 e 14[2], spiegano dettagliatamente il racconto biblico di come il male sia entrato nel mondo per mezzo degli Spiriti Luciferici; mostra anche come successivamente le forze del bene se ne siano servite in modo benefico, così da ottenere un risultato finale migliore di quello che sarebbe stato se questo fattore non fosse esistito.

Verso la fine dell'Epoca Lemuriana e all'inizio dell'Epoca Atlantidea l'uomo, puro e innocente, era il docile protetto degli Angeli guardiani che guidavano i suoi passi sul sentiero dell'evoluzione. Non era dotato di ragione: a cosa sarebbe servita, dato che non aveva scelta, non potendo seguire che un solo cammino? I Signori di Venere erano stati inviati per sviluppare in lui la bontà, l'amore e la devozione; se non fosse sorto alcun fattore conturbante questa terra sarebbe rimasta un paradiso del quale l'uomo avrebbe fatto parte, come un bel fiore. Le pene, le sofferenze e la malattia sarebbero state sconosciute e sotto il regime degli Angeli Lunari e dei Signori di Venere l'uomo sarebbe divenuto buono e saggio automaticamente, non avendo alternativa. Quando gli Spiriti Luciferici gli aprirono gli occhi su questa via diversa e i Signori di Mercurio gli svilupparono la ragione che doveva servirgli da guida, divenne - potenzialmente - più grande di queste guide, come viene chiesto a coloro che seguono il sentiero a spirale dell'evoluzione.

Dotato quindi di libero arbitrio e di ragione, l'uomo ha il glorioso privilegio di elevarsi fino alla vetta della più alta perfezione possibile in questo piano di evoluzione. Per questo il Cristo disse: "Colui che crede in me farà le opere che io faccio, e anche di maggiori."

Il mito di Faust può insegnarci a seguire le tracce delle nostre guide, utilizzando un male apparente per compiere un bene più grande; a non lasciarci dominare dal male, ma a trionfarne, trasmutandolo in bene. Comunemente si pensa: "meglio un uovo oggi che una gallina domani", cioè è accorto chi si contenta del poco; se questo fosse vero, non ci sarebbe nulla a spingerci a salire più in alto, a fare meglio o a fare qualcosa di più ampio. Le parole del Cristo ci incoraggiano a progredire, e leggende come il mito di Faust ci insegnano a utilizzare forze apparentemente distruttive e sovversive.

A colui che ha molto ricevuto, molto sarà richiesto; quindi coloro che studiano la filosofia rosacrociana e gli insegnamenti della Saggezza Occidentale hanno l'obbligo di fare degli sforzi maggiori. Si possa noi aspirare con tutte le nostre forze a mostrarci degni di questo glorioso privilegio!

 


[1] "I Misteri delle Grandi Opere" - Capitolo I

[2] "Il Cristianesimo Rosacrociano" Capitoli corrispondenti

(Max Heindel)