Biografia di Max Heindel (1865 - 1919)


Max Heindel, fondatore della Rosicrucian Fellowship, nacque il 23 luglio 1865 nei pressi di Copenaghen, nella famiglia von Grasshof che, all'epoca di Bismarck, era in relazione con la corte tedesca. Il padre di Max Heindel, Franz-Louis von Grasshof, emigrò da giovane in Danimarca, dove sposò una giovane appartenente alla nobiltà danese, Anna Witthen. Da questa unione nacquero tre figli: due maschi e una femmina. Il più vecchio era Carl-Louis von Grasshof, che adottò più tardi lo pseudonimo di Max Heindel.

Ad otto anni, Max Heindel cadde saltando un ruscello, e provocò alla gamba sinistra una grave ferita che l'obbligherà a restare a letto per sedici mesi. In effetti, i chirurghi avevano tolto dalla ferita numerose schegge d'osso e avevano dovuto inserire parecchi drenaggi per evacuare il pus che continuava a formarsi.Per dieci anni, Max Heindel dovette camminare con una scarpa speciale, fino a quando la gamba non divenne abbastanza forte; ma una piaga non si chiudeva e una fasciatura doveva essere rifatta giorno e notte. Fu solo quando una trentina d'anni più tardi, sei mesi dopo avere adottato la dieta vegetariana, che la piaga cicatrizzò completamente.

All'età di sedici anni, Max Heindel andò in Inghilterra, poiché la vita a casa gli sembrava noiosa, e si impiegò nei cantieri navali di Glasgow per imparare il mestiere di ingegnere navale. Più tardi si stabilì a Liverpool, dove diventò ingegnere capo di una grande nave della "Canard Line".

Nel 1885 sposò Catherine Luetjens Dorothy Wallace. Da questo matrimonio nacquero tre figlie e un figlio, ma la vita coniugale essendo diventata alla fine, per i due sposi, una sorgente di dispiaceri e tristezze terminò con il divorzio, dopodiché Max Heindel partì per gli Stati Uniti per rifarsi una nuova vita.

Dal 1896 al 1902, Max Heindel visse a New York dove esercitò la professione di assistente ingegnere. Sarà un periodo pieno di prove, la privazione e la fame saranno sue compagne quotidiane. Il matrimonio che aveva contratto durante questo periodo e dal quale erano nati un figlio e due figlie, terminò nel 1905 con la morte della sposa.

Allevato nella fede luterana, Max Heindel era diventato più tardi membro di una chiesa Quacchera. Nel 1903 lo ritroviamo a Los Angeles, dove si interessa agli studi metafisici e diventa membro della Società Teosofica, della quale sarà vicepresidente fra il 1904 e il 1905. Vi incontra Augusta Foss, che lo interessa all'astrologia e che diventerà più tardi, nel 1909, sua moglie e principale collaboratrice.

In quell'epoca si andava sviluppando in lui un desiderio sempre più intenso di conoscere la cause delle sofferenza fisiche e morali dell'umanità, e di contribuire ad alleggerirle. Con sua grande gioia trovò che l'astrologia poteva dare la chiave della natura interiore dell'uomo.

Il superlavoro (Max Heindel lavorava e studiava fino a 16 e anche 18 ore al giorno), e le privazioni gli provocarono una grave crisi cardiaca nel 1905 e, durante la malattia, Max Heindel si rendeva sempre più consapevole della necessità, per gli esseri umani, di conoscere la causa delle loro sofferenze. Cominciò un giro di conferenze sul misticismo cristiano e sull'astrologia, che lo portò fino a Seattle, nello Stato di Washington. Era restato in relazione con un'amica, Alma von Brandis, che tentava di persuaderlo di recarsi in Germania per incontrare Rudolf Steiner, ma non fu che nel 1907, dopo un incontro a Dallas, che Max Heindel si lasciò convincere di fare questo viaggio, il biglietto per la traversata essendogli offerto da Alma von Brandis.

È in un articolo intitolato "A proposito della Dedica", apparso all'inizio della seconda edizione della "Cosmogonia", che troviamo le indicazioni più precise su questo soggiorno di Max Heindel:

"Dall'inizio del novembre 1907 alla fine del marzo 1908, l'autore ha consacrato il suo tempo all'esame degli insegnamenti del dr. Steiner, il quale era assente da Berlino durante quasi tutto questo periodo. Nel corso dell'ultimo di circa sei incontri personali con il dr. Steiner, l'autore ha menzionato che aveva iniziato a scrivere un'opera di occultismo, una sorta di compendio degli insegnamenti d'Oriente e d'Occidente.

"Il dr. Steiner raccomandò allora che se si fosse fatto uso di insegnamenti in qualche parte da lui pubblicati, si doveva nominarlo come riferimento e fonte d'informazione. Di conseguenza, l'autore ha convenuto di dedicare la sua opera al dr. Steiner.

"Nel corso dei mesi di gennaio, febbraio e marzo 1908, il Fratello Maggiore che l'autore conosce e venera ora come Istruttore è venuto parecchie volte, rivestito del suo corpo eterico, e gli ha dato dei chiarimenti su diversi punti. In aprile e maggio, dopo essere stato, senza rendersene conto, messo alla prova, l'autore fu invitato a recarsi nel luogo dove si trova il Tempio della Rosa-Croce.

"È stato lì che egli ha incontrato il Fratello Maggiore nel suo corpo fisico e ha ricevuto la filosofia di grande portata e di sintesi contenuta nella presente opera, la quale, nell'opinione di numerosi vecchi studenti di occultismo in Inghilterra, ingloba tutto ciò che è stato insegnato pubblicamente o esotericamente nel passato, e contiene inoltre molte informazioni che non erano mai state pubblicate in precedenza.

"È il motivo per cui il manoscritto incompiuto già menzionato al dr. Steiner è stato distrutto; tuttavia, siccome l'insegnamento ulteriore e più completo corroborava nelle linee generali quello del dr. S., è sembrato preferibile dedicare questo volume a lui piuttosto che apparire come un plagiario. Il pericolo però di una tale conclusione era minimo, poiché un plagiario dà invariabilmente meno dell'autore dal quale ha rubato le idee, mentre si troverà che, in ogni caso in cui si compareranno le opere precedenti con l'attuale, questo libro darà sempre informazioni ulteriori.

"Questa dedica è stata quindi un errore (eccone il testo: 'Al mio stimato amico, dr. Rudolf Steinder, con profonda riconoscenza per i preziosi insegnamenti ricevuti; e alla mia amica, d.ssa Alma von Brandis, per l'inestimabile influenza che ha esercitato sulla mia vita e sul mio sviluppo spirituale'); ha portato parecchie persone che non hanno dato che un sguardo veloce a questo libro alla conclusione che esso include gli insegnamenti del dr. Steiner; e una lettura attenta delle pagine 8 e 9 (dal basso della pagina 13 all'inizio della pagina 15 nella nuova Cosmogonia violetta) mostrerà che questa dedica mai era stata destinata a rendere una tale idea. L'autore non sa come esprimere l'idea corretta di una frase di dedica, così ha deciso di ritirarla, con le scuse al dr. S. per ogni problema che potrebbe essergli causato da affrettate conclusioni concernenti la sua partecipazione alla 'Cosmogonia dei Rosacroce'."

La prova da egli menzionata nel testo qui sopra riportato, Max Heindel ce la rivela dicendo che per due volte a distanza di un mese, colui che è diventato in seguito il suo Istruttore gli aveva assicurato che l'Ordine Rosa-Croce aveva delle soluzioni ben più approfondite intorno all'enigma dell'Universo di tutti gli insegnamenti fino ad allora pubblicati, e che gliele avrebbe volentieri comunicate a condizione che le avesse tenute strettamente per sé.

Max Heindel rifiutò categoricamente e reiteratamente: "Se ciò che possedete è così buono, sarà ugualmente buono farlo conoscere al mondo". Ma al secondo rifiuto, ecco che l'Istruttore si congratula per avere superato la prova, e gli fa sapere che era stato osservato durante molti anni come eventuale candidato per la pubblicazione di quegli insegnamenti, che doveva avvenire prima della fine di dicembre 1909. Venne invitato a recarsi al Tempio dei Rosa-Croce, in un luogo vicino al confine con la Boemia. Vi soggiornerà più di un mese, in comunicazione diretta con i Fratelli Maggiori della Rosa-Croce, che gli partecipano gli insegnamenti oggi contenuti nel libro da lui intitolato "Cosmogonia dei Rosacroce" (The Rosicrucian Cosmo-Conception).

La sua prima redazione dell'opera non era che una bozza, secondo l'Istruttore, che gli assicurò che una volta arrivato negli Stati Uniti avrebbe sentito la necessità di modificarne il testo. Max Heindel non era dello stesso avviso, ma non appena messo piede in America la predizione si dimostrò veritiera, e la nuova redazione di questa opera monumentale si iniziò a New York dove, il caldo essendo divenuto troppo insopportabile, continuò più a nord, a Buffalo, dove il manoscritto fu terminato nel settembre del 1908.

Ora il problema era di provvederne la pubblicazione e di trovare i fondi necessari. A causa del calore estivo, i corsi e le conferenze di Max Heindel non ebbero il successo sperato, ma trovò più a sud-est, a Columbus (Ohio) un terreno migliore per la sua attività, oltre all'aiuto della signora Rath-Merrill e di sua figlia, che lo assisterono per il disegno degli schemi dell'opera.

left;"> Rimase parecchi mesi in quella città, dove le sue conferenze e i suoi corsi trovavano un'eco favorevole, e fu lì che egli fondò il primo centro rosacrociano nel novembre del 1908. Dopo ciascuna conferenza, distribuiva gratuitamente il testo che aveva in precedenza ciclostilato. Percorreva ogni giorno dei chilometri per affiggere gli avvisi nei luoghi dove potessero essere visti dai passanti; d'altra parte, egli scriveva articoli per i giornali e li sottoponeva ai redattori. Alcuni di questi erano del tutto contrari ai suoi nuovi insegnamenti, ma Max Heindel, che era simpatico a prima vista, riusciva generalmente a conciliarseli, ottenendo talvolta una intera colonna, che portava un numeroso pubblico.

Dopo aver dato venti conferenze a Columbus, si recò a Seattle, dove aveva parecchi amici fin dal 1906. uno di questi, William M. Patterson, essendo egli stesso tipografo ed editore, non solo poté aiutarlo a piazzare la sua opera presso un editore di Chicago, ma anche gli diede i più preziosi consigli per la sua pubblicazione. In questa città, la signora Jessie Brewster e Kingsmill Commander gli furono ugualmente molto utili per la revisione del manoscritto. In questa città, il 10 agosto 1909, dietro suggerimento di un gruppo di studenti dei suoi insegnamenti, decise di fondare l'organizzazione chiamata "The Rosicrucian Fellowship".

Accompagnato da M. Patterson, Max Heindel portò il manoscritto della "Cosmogonia" e i testi delle venti conferenze a Chicago, dove il tutto fu in seguito stampato (le venti conferenze sotto forma di opuscoli da distribuire, il volume che le raccoglie tutte insieme non essendo stato pubblicato che dopo la sua morte). Ecco come egli descrive la sua attività a Chicago: "La 'Cosmogonia dei Rosacroce' è stata pubblicata nel novembre del 1909. Alcuni amici avevano rivisto il manoscritto e fatto un lavoro ammirevole, ma io naturalmente dovevo rivederlo prima di rimetterlo alle stampe. Ho quindi riletto e corretto le prime prove, poi le seconde una volta apportate le correzioni. Ho ancora riletto il tutto dopo la divisione in pagine, dando istruzioni ai tipografi per le figure, poi all'editore per il loro posto nel libro, ecc. Mi alzavo alle sei del mattino e lavoravo fino a sera tardi per tutte queste settimane, in mezzo ad una confusione senza fine con tutte le persone del mestiere e il rumore assordante di Chicago, essendo spesso al limite della mia tenuta nervosa. Sono tuttavia riuscito a mantenere il mio equilibrio e ad aggiungere numerosi nuovi punti alla 'Cosmogonia'. Se non avessi avuto l'appoggio dei Fratelli Maggiori, non avrei retto al compito, ma era la loro opera e mi hanno sostenuto fino alla fine."

Mentre Max Heindel era a Chicago, tutta la prima edizione, tranne alcune centinaia di esemplari stoccati a Seattle, erano stati immagazzinati presso la gerente di una casa editrice. Essendo indebitata, questa persona utilizzò gli esemplari della "Cosmogonia" per sdebitarsi con altri editori suoi creditori. Quando, più tardi, da Seattle fu richiesta una nuova fornitura della "Cosmogonia", si scoprì che la prima edizione era esaurita, e si dovette ordinarne una nuova, alla quale fu aggiunto un indice di sessanta pagine.

Si potrebbe pensare che la perdita dei due terzi degli esemplari fosse una calamità per un promotore poco fortunato, ma non fu questo il caso. Al contrario, questa circostanza si rivelò provvidenziale, poiché quella gerente era in relazione da anni con movimenti d'avanguardia, come il "Nuovo Pensiero" (New Thought), la Teosofia, ecc. e procurava loro libri provenienti dalle grandi case editrici. Aveva quindi suggerito loro di accettare, in pagamento dei suoi debiti, gli esemplari della "Cosmogonia" che, fino ad allora, era relativamente poco conosciuta. In questo modo aveva creato per quest'opera una richiesta che fu il mezzo di diffusione degli insegnamenti rosacrociani nel mondo. In breve, fu una vera benedizione.

Dopo avere creato centri della Rosicrucian Fellowship a Columbus, Seattle, Yakima (Washington) e Portland (Oregon), Max Heindel tornò a Los Angeles nel novembre 1909 per diffondervi il suo messaggio. Dalla fine del novembre 1909 a metà marzo 1910, aiutato da Augusta Foss, diede corsi e conferenze, queste ultime al ritmo di tre alla settimana, riempiendo ogni volta la sala con più di mille auditori. In marzo, la sua salute non gli permise più di continuare, e dovette essere ricoverato in ospedale per problemi cardiaci. Durante questo periodo, Augusta Foss lo sostituì nei corsi, avendo spesso 120 studenti di astrologia.

Una volta ristabilito, Max Heindel si installò nel quartiere di Bunker Hill, vicino al centro di Los Angeles, dove redisse una raccolta delle risposte alle domande postegli dai suoi auditori, e le pubblicò sotto il titolo "Domande e Risposte" (si tratta del primo volume).

Il 10 Agosto 1910, a Santa Ana (fra Los Angeles e Oceanside) si celebrò il matrimonio di Max Heindel e Augusta Foss. Già l'indomani partirono per un giro di conferenze nel nord (negli Stati dell'Oregon e di Washington), che dovette però presto essere interrotta a causa di nuovi problemi cardiaci. Max Heindel tornò quindi a Los Angeles, o meglio nelle vicinanze, a Ocean Park, sulla costa del Pacifico, dove la signora Heindel aveva acquistato un cottage per riceverlo. Si procurarono una piccola stampante e iniziarono, in novembre, a inviare lezioni ai loro membri, continuando così il lavoro cominciato a Seattle nel 1909. Max Heindel preparò nello stesso tempo il manoscritto di un altro libro, "I Misteri Rosacrociani", dettandone il testo ad una stenografa mentre passeggiava su e giù per la stanza, come raccontò più tardi la signora Heindel.

Fu anche il quel periodo che Max Heindel considerò la necessità di creare un centro di guarigione, cosa che gli era stata raccomandata dall'Istruttore, per creare il quale era però necessario creare un centro permanente. In mezzo a tutto ciò, William Patterson, l'amico che aveva aiutato Max Heindel a pubblicare la "Cosmogonia" e le venti conferenze, venne a rendere visita a Max Heindel con la moglie e si offrì di aiutarlo a trovare un terreno e di anticipargli i fondi necessari. Si misero dunque alla ricerca di un posto adatto e la loro scelta cadde sopra un terreno di una quindicina di ettari a Westwood (a ovest di Hollywood, nei pressi di dove ora si trova l'università di Los Angeles); fu anche versato un acconto, ma a causa del rifiuto di alcuni membri di firmare le carte richieste, l'acquisto non poté essere concluso.

Tuttavia, i signori Heindel continuarono le loro ricerche, e una domenica mattina presero dei biglietti per il treno che andava a San Diego, chiedendo se potevano fermarsi lungo il tragitto a San Juan Capistrano e a Oceanside, ma solo quest'ultima fermata fu loro permessa.

Ecco come la signora Heindel ci racconta del loro arrivo: "Nessuno in vista, tranne un ragazzino di una decina d'anni, dal viso pieno di lentiggini, che ci accoglie con un largo sorriso dicendo: 'Buongiono! Che cosa cercate?' Mio marito, che amava molto i bambini, gli ha risposto semplicemente: 'Vogliamo acquistare un terreno; tu puoi vendercene uno?' Con nostra grande sorpresa, si è sentito rispondere: 'No, non io, ma ecco l'uomo che lo vende', puntando il dito verso un uomo brizzolato che si dirigeva verso di noi attraverso un terreno abbandonato.

"Abbiamo così appreso dal signor Chaucey Hayes che egli era il solo agente immobiliare di quel piccolo villaggio, e che eravamo stati fortunati ad incontrarlo, poiché stava per assentarsi per numerose settimane. Sentito quanto desideravamo, chiamò un uomo che stava sulla porta di una scuderia di calessi a noleggio, e gli chiese di condurci al 'terreno del serbatoio'. L'uomo tornò poco dopo con un surrey a due posti, dotato di due scalpitanti cavalli. Circa venti minuti più tardi, ci trovavamo sul bordo di una collina.

"La vista sulla valle di San Luis Rey era meravigliosa. Ci trovavamo sopra un altipiano di una quindicina di ettari, con vegetazione desertica di artemisia e salvia legnosa, senza alcuna traccia d'erba. A nord, si scorgeva la sommità di due bruttissimi serbatoi che alimentavano d'acqua Oceanside. Malgrado lo stato dello stesso terreno, il panorama, sia sulle montagne del nord-est che sull'oceano a sud-ovest, erano realmente una bellezza unica.

"Max Heindel, al quale la nostra sede futura era stata mostrata in una visione, esclamò ben presto: 'Oh! È questo, è questo il luogo!'"

fu in questo modo che fu acquistato il sito della Sede mondiale della Rosicrucian Fellowship. Il primo pagamento di mille dollari fu versato da William Patterson, mentre i rimanenti 4000 dollari dovevano essere pagati con acconti annuali.

Il 28 ottobre ebbe luogo la cerimonia d'inizio dei lavori di costruzione, della quale si può trovare dettaglio nella "Lettera agli Studenti n.12".

Dopo la fondazione della Sede Centrale, i signori Heindel, con qualche aiuto devoto, intrapresero il compito di trasformare quel luogo arido in un bel parco verdeggiante e di diffondere gli insegnamenti della Saggezza Occidentale attraverso lettere e lezioni mensili, libri, di un periodico e delle dispense.

Il lavoro dei pionieri non è mai facile, e quello eseguito da Max Heindel non faceva eccezione. Ma grazie ai suoi sforzi sovrumani e all'aiuto della fedele sposa e di collaboratori devoti, quest'uomo è riuscito, in pochi anni, a creare un centro spirituale dal quale si dovranno irradiare nel corso dei secoli gli insegnamenti della Nuova Era dell'Acquario.

Sia da come lo descrivono i primi numeri di "Echi da Monte Ecclesia" (diventato più tardi la rivista "Rays from the Rose-Cross"), sia secondo coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo, Max Heindel non rifiutava nessun tipo di dovere rispetto allo scopo che si era fissato. Lavorava senza tregua alla costruzione di nuovi edifici, ad installare l'elettricità prodotta da un generatore che si era procurato, a scavare un pozzo per trovare l'acqua nella parte bassa dei terreni e a farla salire con l'aiuto di una pompa a motore fino al serbatoio, l'acqua della città non arrivando a quella altitudine. Grazie ai suoi sforzi, alla fine del 1918 vi erano, oltre ai due edifici primitivi, una cappella (richiesta espressamente dall'Istruttore) dove dei brevi servizi erano celebrati quotidianamente, una "Cafeteria" per il personale e i visitatori, un edificio amministrativo con stamperia, laboratorio di rilegatura, oltre a villette (cottage) per alloggiare i collaboratori. Un lungo viale, con graziose curve, affiancato ai due lati da palme, era stato creato; palme che sono tutt'ora superbe a vedersi, come del resto tutto il resto del luogo, con i suoi eucalipti, i peri del Perù, le siepi e i fiori.

Nel corso di tutti quegli anni, Max Heindel era naturalmente molto impegnato anche a scrivere le lettere e le lezioni mensili ai suoi studenti, a redigere articoli per la rivista, a dare corsi di filosofia e di astrologia. Nel novembre 1918, poco prima della sua morte, in una delle sue lettere agli studenti ci anticipa ancora la pubblicazione di 60 effemeridi astrologiche, a partire dall'anno 1860, i cui calcoli gli hanno preso un anno di sforzi accaniti; di una Tavola delle Case e, con la collaborazione della signora Heindel, del volume "Il Messaggio delle Stelle", che completava "Basi di Astrologia Spirituale", un'opera scritta nel 1909 e completata più tardi con un "Glossario astrologico".

I suoi libri che non sono stati nominati in questa biografia sono stati pubblicati dopo la sua morte e si compongono in gran parte di sue lezioni mensili agli studenti, o di alrtri scritti apparsi su "Rays", ecc.

Durante gli otto anni che sono seguiti alla creazione della Sede di Monte Ecclesia del 1911, il continuo superlavoro cui Max Heindel si è sottoposto non poteva non intaccare il suo corpo fisico. Avendo per anni sofferto di disturbi circolatori e cardiaci, egli senza dubbio sapeva che il proprio tempo era limitato e che l'ora di continuare la sua opera dall'altro lato del velo sarebbe ben presto suonata.

Il lunedì 6 gennaio 1919, alle ore 20 e 25, questo fedele messaggero dei Fratelli della Rosa-Croce fu richiamato nel mondo invisibile. Il mattino di quel giorno sembrava ancora più lieto del solito, ma alla sera, mentre parlava alla signora Heindel di una lettera che egli aveva scritto, si accasciò lentamente, come fosse sostenuto da mani invisibili, al suolo, ancora dicendole "All is well, dear" (Va tutto bene, cara).

Noi non sapremmo fare di meglio, per terminare queste righe, che citare la testimonianza di Corinne Heline, che ebbe il privilegio di collaborare con lui per cinque anni: "Credo che Max Heindel sia stato l'esempio più perfetto che io abbia conosciuto di equilibrio fra il lato mistico e quello pratico della vita. Era semplice ed umile, con il dono di sopperire allegramente e con grazia alle necessità più ordinarie. In caso di necessità, egli scendeva nella stalla per mungere la mucca, oppure andava a raccogliere il miele nell'alveare. Si arrampicava sopra un palo per riparare un cavo elettrico, piantava alberi, lavorava l'orto, raccoglieva i legumi. Faceva tutto ciò con la stessa serietà e lo stesso entusiasmo di quando si recava in ufficio, in sala corsi o all'auditorio per condividere le sue conoscenze e la sua saggezza".


Carta natale di Max Heindel
Carta natale di Max Heindel

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Voce di Max Heindel. In questa vecchia registrazione la voce è quasi impercettibile, cionondimeno per lo Studente Rosacrociano sarà sicuramente un'emozione riuscire a udirne il risuonare!
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