Perché sono Rosacrociano


Spesso qualcuno ritiene di dovere spiegare pubblicamente perché professa una delle tante fedi religiose. Molti nostri studenti ci chiedono consigli su come spiegare esaurientemente agli amici perché sono stati indotti a scegliere gli insegnamenti dei Fratelli Maggiori promulgati dall’Associazione Rosacrociana, piuttosto che altri; cercheremo perciò di esporre brevemente le ragioni che riteniamo idonee, sebbene, oltre a queste, gli studenti ne potranno trovare altre, forse migliori.

Innanzi tutto è bene chiarire che i membri della nostra Associazione non possono definirsi dei Rosa-Croce, perché tale appellativo spetta di diritto soltanto ai Fratelli Maggiori, che sono gli Ierofanti della Saggezza Occidentale. Essi sono spiritualmente superiori al maggior santo vissuto sulla Terra, come il santo stesso è superiore ad un adoratore di idoli.

Quando la nave della nostra vita viaggia tranquilla sul mare calmo, dolcemente cullata dalla brezza della salute e della prosperità; quando abbiamo degli amici devoti, pronti ad aiutarci ad ottenere la felicità o i beni di questo mondo; oppure quando, secondo le nostre aspirazioni, otteniamo successi sociali o politici, possiamo con entusiasmo dire: “la vita mi sorride!”. Ma quando la marea dei successi si abbassa e la gioia si muta in dolore; quando il vento impetuoso delle avversità spinge la nostra nave contro gli scogli minacciosi e la sferza della sofferenza ci colpisce; quando gli amici ci abbandonano, allora chiediamo aiuto al Cielo, come il marinaio che, smarrita la rotta, cerca aiuto nelle stelle.

Se però, bisognosi di aiuto, cerchiamo ansiosamente in cielo la stella che ci salvi, vediamo che tutta la volta stellata è in movimento: sarebbe pericoloso basarsi su una qualsiasi di esse. Occorre che la stella sia immobile e fissa: una sola possiede questi requisiti, ed è la stella polare. Con l’ausilio di questa stella, il marinaio può orientare fiduciosamente la propria nave verso il porto della salvezza.

Analogamente, chi cerca una guida su cui poter confidare nei giorni di dolore, deve basarsi su una religione che contempli le leggi eterne e i princìpi indissolubili, che spieghino in modo logico il mistero della vita e soddisfino in pari tempo l’intelletto e il cuore. Intelletto e cuore: due fattori gemelli nella vita, che richiedono di essere soddisfatti. Solo avendo un concetto chiaro dello schema evolutivo umano, possiamo uniformarvici. Una volta compreso come ogni cosa sia retta dall’amore divino, svilupperemo in noi una sincera devozione, che ci inciterà a cooperare con Dio nel lavoro del mondo.

Le anime anelanti che bussano alla porta della Chiesa chiedendo tregua al loro dolore, non possono ritenersi paghe della risposta che “Dio vuole la loro sofferenza... che Egli, quale Divina Provvidenza, ha visto che si sono meritate il castigo, che occorre accettare serenamente il destino quale prova del Suo amore per le creature”. Non possiamo ritenere infallibile una Divinità che arricchisce pochi e lascia la maggioranza delle persone nell’indigenza, che dà ad alcuni la salute e a molti le infermità e, soprattutto, che permette l’apparente trionfo dell’iniquità, mentre per colui che è buono e giusto rimane spesso solo il disprezzo e la derisione. Gli insegnamenti rosacrociani forniscono una spiegazione chiara e logica del mondo e dell’uomo e incoraggiano la discussione, cosicché chi va alla ricerca delle verità spirituali può soddisfare ampiamente il proprio intelletto perché le nozioni che riceve sono scientifiche e religiose. Gli viene spiegato che i problemi della vita sono soggetti a leggi fisse e immutabili, come fissa e immutabile è in cielo la stella polare. Sebbene la Terra giri sul suo asse alla velocità di mille miglia all’ora, noi rimaniamo sulla sua superficie per effetto della forza di gravità; sappiamo anche che legge di gravità è eterna, e che non agisce oggi per cessare domani. Quando entriamo in un ascensore idraulico viaggiamo sicuri perché sappiamo che la colonna d’acqua che lo aziona ha una pressione superiore a quella dei solidi; tale proprietà esisteva ieri, esiste oggi e sempre esisterà in futuro. Se tale azione venisse sospesa, anche solo per un istante, accadrebbero dei disastri; tuttavia è implicito che questa legge è fissa, e noi non ne dubitiamo. Anche la legge di causa-effetto è immutabile. Se lanciamo in alto un sasso, l’atto non si completa fino a quando, per gravitazione, non ricadrà a terra. “L’uomo raccoglie ciò che semina”, dice una legge morale; “I mulini del Signore vanno lentamente, ma macinano assai sottile”, e una volta compiuta un’azione, nel giorno e nel modo determinati, avverrà la corrispondente reazione. Logicamente, non tutte le cause messe in atto durante una vita avranno effetto nel corso della stessa; da ciò si deduce che le conseguenze possono manifestarsi in qualche altro periodo e luogo, salvo che tale legge venga invalidata, cosa tanto impossibile quanto lo è l’annullamento della forza di gravità, che causerebbe la caduta dell’intero universo nel caos. La Filosofia Rosacrociana spiega l’efficienza di questa legge, stabilendo che l’uomo è uno spirito che frequenta la scuola della vita con il proposito di sviluppare i suoi poteri latenti; per tale ragione vive molte esistenze in corpi fisici di costituzione via via sempre più perfetta e atta ad una migliore espressione. I primi anni di questa scuola evolutiva l’uomo li frequenta al mattino della sua infanzia, e gli vengono impartite le lezioni che deve studiare. Alla notte, quando cioè la fedele governante della natura, la morte, lo addormenta, egli può riposarsi dalle fatiche fino all’inizio del nuovo giorno, ossia quando riceve un nuovo corpo per imparare nuove lezioni. Ogni giorno la maestra di questa scuola, l’esperienza, lo aiuta nell’apprendimento di altre lezioni, ed egli si istruisce gradualmente fino ad esaurire l’intero programma. Alla fine avrà terminato lo studio che insegna come costruire ed usare i corpi. Se noteremo qualcuno dotato di scarse facoltà, sapremo che è un’anima giovane che ha da poco frequentato la scuola della vita, mentre se ci imbattiamo in un buon carattere, riscontreremo in lui un’anima grande, che ha ben appreso le sue lezioni.

Quando esamineremo le disuguaglianze della vita non perderemo la speranza nella bontà divina, perché sappiamo che un giorno tutti saremo perfetti come perfetto è il nostro Padre Celeste.

Gli insegnamenti rosacrociani tolgono la spina del dolore che costituisce la più grande prova: quella della perdita degli esseri cari, perché è certo che in Dio viviamo, ci muoviamo e siamo, per cui se una sola anima si perdesse, si perderebbe una parte di Dio, è ciò è assolutamente impossibile. Sotto la legge inviolabile di causa-effetto siamo destinati ad incontrare ancora, in futuro e sotto altre circostanze, gli esseri amati; l’amore che ci ha uniti perdurerà fino a raggiungere la sua più alta espressione. Le leggi di natura sarebbero violate se solo una pietra lanciata in alto rimanesse sospesa nell’aria; in base a queste leggi eterne coloro che passano a sfere più elevate dovranno ritornare in terra. Cristo disse: “Se vado al Padre mio, ritornerò a voi”.

Però, sebbene la nostra ragione possa raggiungere i misteri della vita, vi è indubbiamente uno stato più elevato: la conoscenza diretta, cioè il più alto grado di conoscenza, che consente di accertare le suddette considerazioni per mezzo di un sesto senso latente in noi, che ci rende idonei a percepire i mondi spirituali in modo chiaro, come chiaramente vediamo il mondo fisico. Questo senso si sviluppa attraverso tutta l’evoluzione. Esistono però dei metodi mediante i quali possiamo svilupparlo ora. Chi ha già ottenuto questa facoltà ci ha parlato dei viaggi nel mondo dell’anima, ai quali crediamo come crediamo ai racconti fattici di viaggi in terre sconosciute. Se in base a ricerche e calcoli scientifici sappiamo che la Terra gira sul suo asse e descrive un’orbita attorno al Sole, sappiamo anche che colui che è morto vive, e noi, morti e vivi, entro e fuori del corpo, riposiamo nell’amore del nostro Padre Celeste, senza la Volontà del quale neppure il più piccolo uccellino può cadere in terra, e che Egli guida i nostri passi in armonia con i suoi piani divini affinché si raggiungano i più elevati poteri spirituali.

Queste sono le ragioni per cui abbiamo adottato gli insegnamenti rosacrociani, in quanto il loro contenuto filosofico e logico ci appaga l’anima.

 

( di Max Heindel)