Scuola domenicale per bambini - III Grado

Lettura settimanale

 

 

Domenica 28 Aprile 2024

Lettura della 2.a Domenica del Toro


Parola-chiave: Affidabilità

 

Ricordiamo che il nostro Angelo Stellare questo mese è Venere, e che il suo messaggio è: “Figli, amatevi uno con l’altro”.

Chi ci ama più di chiunque altro? (Dio)

Naturalmente, Dio. Abbiamo sentito molte volte che Dio ci ama, ma è importante fermarsi ogni tanto a pensare che cosa significhi. Dio ci ama così tanto che Egli non finisce mai, neppure per un attimo, di amarci. Lui è sempre lì, a prendersi cura di noi e a vegliare su di noi. Molti di noi sanno che cosa vuol dire avere una discussione con un buon amico e sentirgli dire – o dire noi stessi – “Non mi piaci più”. Sappiamo che quando una persona dice una cosa del genere dopo una discussione, non significa poi molto, e più tardi ripensandoci le spiacerà di averla detta.

Ma Dio non penserebbe o direbbe mai una cosa così, non importa quanto male noi ci comporteremmo, o quanto triste dovesse diventare se noi facessimo volontariamente qualcosa che sappiamo che non dovremmo fare. Dio ci ama sempre, non importa quello che possiamo fare, e noi possiamo sempre contare su di Lui perché sia presente in qualunque momento ne avessimo bisogno. Quando qualche volta, avendo fatto qualche cosa di sbagliato, o quando le cose non ci vanno bene, ci sentiamo particolarmente tristi o preoccupati, preghiamo Dio e chiediamogli di aiutarci qualsiasi sia il problema. Allora, dopo un po’, sentiremo una bellissima sensazione di calore dentro, e improvvisamente sapremo che tutto si sistemerà di nuovo. Quella sensazione viene dall’amore di Dio; possiamo sentire il Suo amore e sapere che tutto va bene. È sempre lì, presente, ed è quello che chiamiamo “affidabilità”. Possiamo sempre fidarci dell’amore di Dio per confortarci, aiutarci, e farci sentire bene. Dio non è mai troppo occupato, o troppo stanco, o troppo impegnato in altre cose per non amarci, aiutarci e proteggerci. Possiamo sempre fidarci di Lui.

Ci è di grande conforto sapere che Dio è così affidabile e noi pure dobbiamo imparare ad essere affidabili – prima nelle piccole cose, in modo di poterlo essere più tardi in quelle più grandi. La mamma è felice quando può fidarsi di noi per asciugare i piatti, invece di dovercelo chiedere ogni sera: “Devo chiedertelo Maria di aiutarmi prima d cominciare a giocare, o te lo ricordi?”. Se promettiamo ad un amico di aiutarlo in un progetto, egli ha piacere di sapere che noi siamo il tipo di persona di cui ci si può fidare quando promette qualche cosa, invece di essere quello che se ne dimentica se ci sono altre cose, più interessanti, da fare. Immaginate solo che cosa potrebbe succedere se non potessimo fidarci che il negoziante tenga il cibo sugli scaffali, o se il benzinaio ci fosse quando abbiamo bisogno di fare benzina.

Più persone ci sono che si rendono conto che possono fidarsi di noi, più esse conteranno su di noi, e più saremo capaci di aiutarle. Più noi le aiutiamo, più impareremo, e più, a nostra volta, potremo aiutare Dio nel Suo grande lavoro. Ricordiamo sempre quanto affidabile è Dio, e tentiamo di imparare ad essere affidabili al meglio che possiamo.

 

 

Lezione Biblica – Genesi 3

Adamo ed Eva

 

Testo d’oro: Dio comandò ad Adamo: “Di ogni albero nel giardino puoi liberamente mangiare; ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangerai”. Genesi 2:16-17.

 

Quando studiamo la Bibbia, dobbiamo ricordare che molte sue storie sono davvero dei modi simbolici per dirci qualche cosa che è molto più importante. Dobbiamo imparare a comprendere le verità che stanno dietro le storie bibliche.

Ad esempio, avete probabilmente tutti sentito la storia di Adamo ed Eva, un uomo e una donna, che vivevano in un bellissimo giardino; erano molto felici e non sapevano che cosa è la sofferenza. Dio aveva dato loro un solo comandamento: che non mangiassero il frutto di un dato albero, chiamato l’albero della conoscenza del bene e del male. Un giorno, tuttavia, un serpente spinse Eva a mangiare il frutto, e poi lei spinse Adamo a fare lo stesso. Quando lo ebbero fatto si vergognarono e cercavano di nascondersi a Dio, ma Lui li trovò. Egli disse loro che a causa della loro disobbedienza non potevano più vivere nel bellissimo giardino; sarebbero dovuti andare nel deserto del mondo, e soffrire dolori e infelicità.

Questa storia non vuol dire in realtà che Dio punì due persone perché mangiarono un frutto che Lui non voleva fosse mangiato. Ecco che cosa significa:

Adamo era un nome dato a tutti gli uomini, ed Eva un nome dato a tutte le donne, quando essi vivevano in quel tempo lontano, lontano. Essi sono davvero noi, noi stessi, in vite precedenti. Il bellissimo giardino dove vivevamo era una parte del mondo chiamata il Continente di Lemuria. In quell’epoca, potevamo vedere gli Angeli e gli altri Esseri che ci guidavano, che la maggior parte di noi non può oggi vedere. Ma siccome non potevamo vedere il nostro stesso corpo, non pensavano a noi stessi come a esseri separati dalle altre persone. Vivevamo tutti pacificamente insieme, e non c’era nessun egoismo o gelosia o brutti sentimenti fra di noi.

I Grandi Esseri che allora ci guidavano sapevano che se avessimo imparato che eravamo ognuno separato da qualsiasi altro, avremmo cominciato a volere delle cose per noi soltanto, e presto l’egoismo e la gelosia e tutti gli altri brutti sentimenti sarebbero cresciuti dentro di noi. Ecco perché la storia dice che Dio non voleva che Adamo ed Eva mangiassero il “frutto dell’albero della conoscenza”.

Sapete che nella nostra onda di vita ci sono state alcune persone che non hanno potuto imparare le lezioni sulla Terra così in fretta come le altre, e sono rimaste molto indietro nella loro evoluzione. Nonostante possa sembrare difficile da credersi, questo si verificò anche nell’onda di vita degli Angeli. C’erano alcuni membri di quell’onda di vita che non stavano a passo con gli altri Angeli, e rimasero molto indietro nella loro evoluzione. Essi furono chiamati gli Spiriti Luciferici.

Arrivò ad un certo punto il tempo in cui gli Spiriti Luciferici mostrarono alle donne che esse erano, ognuna, separata da ogni altra persona. Allora le donne lo mostrarono agli uomini. Nella storia della Bibbia, il serpente è un simbolo degli Spiriti Luciferici, e non un serpente vero e proprio.

Adesso che Adamo ed Eva – o le donne e gli uomini – sapevano che erano tra loro separati, cominciarono ad usare questa conoscenza per scopi egoistici, proprio come i Grandi Esseri avevano previsto che avrebbero fatto. Un po’ alla volta, ciascuna persona voleva più cose, più potere, più prestigio per se stessa, e si interessava sempre meno di che cosa avrebbe aiutato gli altri uomini e donne attorno a lei. Noi sappiamo che quando siamo egoisti danneggiamo noi stessi e gli altri, e questo fu esattamente quello che avvenne a quegli uomini e a quelle donne. Per la prima volta cominciarono a conoscere che cosa sono il dolore e la sofferenza, e il bellissimo giardino – o la parte del mondo dove vivevano – non sembrava più così bello. Questo è quello che vuole dire la storia quando racconta che Dio disse ad Adamo ed Eva che avrebbero conosciuto il dolore e l’infelicità. Vediamo, tuttavia, che non fu proprio Dio, ma gli uomini e le donne che diventando egoisti, a portare il dolore e la sofferenza sopra se stessi.

La conoscenza non dovrebbe essere usata con scopi egoisti, ma per il bene degli altri. Finché siamo egoisti, continuiamo a portare su di noi e sugli altri dolore e tristezza. Quando usiamo la mente per il bene di quelli che ci circondano, e di tutta l’umanità, allora possiamo portare aiuto, gioia, pace e amore ovunque andiamo. Adamo ed Eva – quei primi uomini e donne – usarono la loro conoscenza per scopi egoisti, e nei lunghi anni passati da allora l’egoismo è stato la causa di tutti i problemi umani.

Un po’ alla volta però, la gente sta imparando a diventare più altruista e a pensare di usare la propria conoscenza per gli altri invece che per se stessa. Più facciamo questo, più siamo capaci di togliere dolore e sofferenza, e di sostituirli con gioia e felicità.

In quale modo possiamo usare la nostra conoscenza per aiutare gli altri?

Che cosa possiamo fare per diventare meno egoisti?