L'Angelo Gabriele

La leggenda della Rosa Bianca


Nella più santa delle sante notti, quando il Sole appena nato inizia il suo viaggio verso nord e i suoi poteri vivificatori sono avvertiti per tutta la natura; quando l’energia dormiente nelle radici del regno vegetale si risvegliano e cominciano l’ascesa a spirale; allora anche gli ego che stanno aspettando l’incarnazione fisica si avvicinano al nostro pianeta in un’estasi di anticipazione – com’è descritto nella Leggenda della Rosa Bianca. Dietro la sua immagine infantile questa leggenda nasconde una profonda verità.

 

Laddove i portali del tempo sorvegliano i confini della terra col mondo invisibile sta lo Spirito di Maternità, vestito di lunghi abiti bianchi fluenti che si perdono in lontananza come sogni interminabili. Attorno all’amabile capo è avvolto un velo di nebbia, tessuto con fili di lacrime e sorrisi: si appoggia attorno alla gola gentile come la presa di piccole mani. I suoi occhi brillanti luccicano come stelle gemelle di speranza. Attorno a lei, e per molto indietro, splende una tenera luce che è il riflesso della luce d’amore del suo cuore. Nelle sue mani tiene una bellissima rosa bianca che sembra essere fatta da una moltitudine di volti di fanciulli. Ogni petalo riflette un volto risplendente in un insieme così incantevolmente amabile e così pieno di tenerezza che tutto il mondo stanco riprende luce.

Milioni di anime ansiose che sentono l’urgenza di tornare alla vita terrena affollano continuamente i portali del tempo. Ognuna sta dietro l’ombra della grande rosa bianca; e ad ognuna a cui venga data l’opportunità di calcare nuovamente le vie della terra, lo Spirito di Maternità dona un petalo di questa rosa. Per ogni petalo che viene rimosso un altro va a prendere il suo posto. Finché vi saranno anime che anelano all’esperienza terrena, i petali continueranno a sbocciare. Mai si appassisce e mai si spoglia la perenne rosa bianca in tutti i suoi magnifici sogni misteriosi sul mondo.

Nella profondità della Notte Santa tutte le anime che devono trovare la loro casa terrena nell’anno che viene si mettono in viaggio. Quando tutto il mondo è pieno d’amore e ogni cuore è colmo di pace e buona volontà è facile per i tenui corpicini degli ego attirati dalla terra penetrare nei cuori e nelle case che hanno scelto. Così nella Notte Santa una nuova ondata di tenerezza circonda ogni madre in attesa; soffici mani la accarezzano; volti fioriti si chinano su di lei; e belle memorie le lasciano in correnti di musica a mezzo ricordo. La tenera fragranza dei petali della rosa bianca le apporta nuova e più eterea coscienza. Ah, la squisita felicità che richiama questa notte le madri, mentre gli Angeli cantano della venuta del Bambino.

Lungo l’interminabile orizzonte riposano ombre di nuvole grigio-lavanda; qua e là la faccia luminosa di una stella appare. Una lucente nebbia d'argento avvolge ogni cosa, con solo un occasionale lampo luminoso di malva che occhieggia attraverso l’araldo dell’alba in arrivo. La morbida nebbia si agita dolcemente come una tenda che va e viene, aprendosi per accogliere il ritorno delle anime dal loro viaggio d’amore. Migliaia di felici cherubini, coi volti splendenti di una radiosa luce lunare, scivolano dietro la nebbia argentea in attesa del richiamo della loro stella nel prossimo anno.

 

Questo racconta la Leggenda della Rosa Bianca.