Astrologia spirituale


Il segno del mese

  

        L'estate vive la sua parte centrale, quella della sua maggior potenza, quando il Sole si trova nel Segno del Leone, Segno fisso e di fuoco, dal 24 luglio al 23 agosto circa.

         Leone è un Segno di fuoco, ma il fuoco del Leone è diverso da quello dell'Ariete, che ha aperto il ciclo vitale annuale, in quanto che il fuoco dell'Ariete era un fuoco dinamico e vivace, mentre quello del Leone è un fuoco maturo e stabilizzato.

         Il Sole governa questo Segno perché in questo periodo dell'anno colpisce la Terra più intensamente che in qualsiasi altro momento. Il Sole è da sempre considerato il datore della vita, poiché è grazie alla sua luce e al suo calore che si manifesta la vita a tutti i livelli. E' superfluo ricordare che, presso le antiche civiltà, questo astro fu oggetto di culto e che da sempre tutte le attività dell'uomo si sono basate sui cicli solari. E’ il caldo del Leone che fa maturare i frutti venuti alla luce sotto le vibrazioni del Cancro. Le messi sono sviluppate al massimo livello e il raccolto della Vergine darà la giusta ricompensa agli sforzi precedentemente compiuti. L’uomo abbandona il suo lavoro a causa del caldo opprimente e si concede una pausa prima di ritornare ai suoi doveri abituali, raccogliendo le forze che gli occorreranno per mietere i raccolti. Il Leone è il Segno del Padre datore di Vita.

         I nati sotto il Segno del Leone riflettono la maestosità e la forza vivificante che questo Segno solare emana: sono figure molto attive, irradianti calore e volontà di fare. Queste persone desiderano sempre affermarsi e comandare, mai obbedire, perché il leone è il re degli animali ed esige rispetto e obbedienza. Sotto questo Segno nascono molto spesso le guide dell'umanità, coloro che assumono un posto di comando semplicemente perché sono nate per comandare e non perché amano dominare gli altri. Diventano quindi degli ottimi capi, che sanno imporre la propria volontà e sanno perseguire i loro scopi con tenacia. Tali individui, tuttavia, hanno sempre un grande cuore e danno spesso prova della loro generosità e della loro magnanimità. Inoltre sono leali e onesti e disprezzano le meschinità ed i sotterfugi. Ma quando questi individui rispondono al lato negativo del Segno, diventano arroganti, crudeli, vanitosi e orgogliosi.

            E’ attraverso questo Segno che può esprimersi la vera personalità dell’Uomo. Esso dà origine ai coraggiosi e capaci signori della giungla, oppure ai micioni codardi come quello del “Mago di Oz”, bisognosi di coraggio per stimolarsi un po’. Il cuore, il centro pulsante di ogni essere vivente, è governato da questo quinto Segno dello zodiaco.

         Se esaminiamo il glifo del Leone, vediamo che il primo cerchio aperto rappresenta la vena che conduce alla principale camera coronaria (il grande semicerchio). Il secondo cerchio aperto raffigura l’arteria che porta il sangue nuovamente pompato dal cuore, in modo che possa essere distribuito dal sistema circolatorio in tutto il corpo.

         Abbiamo visto che Ariete, Toro e Gemelli hanno preparato il terreno per l’evoluzione del gruppo tribale simbolizzato dal Cancro.

            Il Leone non è il capo eletto dalla tribù, ma piuttosto un governatore di una tribù di suoi simili. Il Leone è il Segno dell’autocoscienza, così come il Cancro è il Segno della coscienza istintiva. Negli individui più evoluti appartenenti a questo Segno si riscontrano dignità, rispetto di sè stessi, coraggio ed integrità. Tali individui sono onesti, diretti e completamente fidati, quando sono evoluti; ma quando esprimono l’io inferiore piuttosto che l’io superiore, sono arroganti ed egoistici. La fedeltà e la lealtà del Leone verso coloro che ama sono molto forti; a volte sono troppo affezionati e dovrebbero imparare ad essere un po’ più distaccati. Tutta l’energia e la forza provengono dal Sole, che governa questo Segno, ma la Luce e la Forza possono riscaldare o bruciare, creare o distruggere. La volontà del Leone deve diventare la volontà di Dio, oppure si troverà nei pasticci.

         Questo Segno trae la sua simbologia dal leone, che indica maestà, forza e dignità. Il Leone è un Segno regale, e i nati sotto di esso esprimono in ogni loro movimento fierezza e maestosità, che non passano inosservati all’occhio acuto. La forza interiore può aumentare sorprendentemente l’autostima del Leone, fino al punto in cui egli può sembrare veramente risplendente. Finché il Leone sente di ricoprire un ruolo di autorità e di responsabilità, non lascerà nulla di intentato pur di giustificare la stima che è stata riposta in lui. I nati sotto questo Segno agiscono meglio in posti di responsabilità e direttivi, perché così possono esprimere la loro creatività decidendo la loro linea di condotta. I Leoni sono contemporaneamente pratici, filosofici e spirituali. Essi vengono al mondo con un’intima sicurezza che irradiano nel loro ambiente. E’ questa la qualità che spinge la gente a riporre fiducia e stima in loro. Tuttavia, se l’autostima si trasforma in vanità, i Leoni si accorgeranno come gli altri gireranno al largo da loro. Le virtù di questo Segno sono grandi, come pure i suoi difetti. Il destino del Leone è un grande destino. Ma nessun uomo può essere un vero capo fino a quando non sarà il servo di tutti.

         In questo quadro astrologico colpisce subito la grande luminosità e il colore aureo che domina tutta la composizione. L'oro, infatti, è sempre stato associato al Sole, governatore di questo Segno, come l'argento lo è stato alla Luna. Fa da sfondo un paesaggio arido e assolato, con scarsa e rada vegetazione. Ciò vuole significare che il Sole, sebbene dia luce e calore, può anche disseccare e bruciare, come fa in estate quando i suoi raggi raggiungono il massimo della potenza.

         Essendo il 5° Segno dello zodiaco, il Leone ha attinenza con la 5a  Casa oroscopica, settore dedicato, tra le altre cose, all'amore, agli affetti e agli affari di cuore, come indica il cuore dipinto sopra la testa del leone. Questo Segno, infatti, come pure il suo reggente, governa il cuore, sia in senso allegorico che in senso anatomico. Mettendo in relazione l'amore con il Sole, si nota che tutti e due hanno le stesse conseguenze. Anche l'amore, come il Sole, può dare luce e calore, ma quando diventa egoistico e possessivo brucia e inaridisce.

         In basso a sinistra di questo quadro vediamo un giovane che suona la lira. E' l'immagine di Apollo, una delle personificazioni del Sole nell'antica mitologia greca. L'altra, infatti, è Elios, figlio di Iperone e di Teia. Il mito diceva che Elios sorgeva ogni mattina dall'Oceano per condurre il carro del Sole tirato da cavalli che mandavano fuoco dalle narici. Elios era perciò più che altro la rappresentazione del Sole estivo, che brucia e inaridisce la terra, quindi era una divinità malefica. Successivamente il Sole fu identificato con Apollo, figlio di Zeus e di Latona. Secondo il mito Apollo era un infallibile arciere, e per questo nell'antica Grecia le gare di tiro con l'arco venivano svolte in suo onore.

         Nel quadro astrologico del Leone l'Apollo raffigurato in basso a sinistra suona una lira, perché Apollo era considerato l'inventore della musica e abilissimo suonatore della cetra, suo strumento preferito. Era perciò considerato il dio del canto, della poesia, della musica e maestro delle Muse (da cui l'appellativo di Apollo Musagete), tanto che le feste in suo onore erano celebrate con musiche e gare di poesia.

         Alle sue spalle si vedono dei girasoli, fiori da sempre associati al Sole perché si tengono sempre rivolti verso l'astro della luce, seguendone il movimento giornaliero. Ai suoi piedi, impresso su uno scudo dorato, vi è il simbolo astrologico del Segno.

         Sempre a proposito di Apollo, Louis Charpentier nel suo libro I misteri della Cattedrale di Chartres, ci dice che all'interno della Cattedrale di Chartres nella navata laterale ovest del transetto sud, c'è una pietra rettangolare, incastrata di sbieco nelle altre lastre, la cui bianchezza risalta nettamente sulla generale tinta grigia del lastricato. Questa pietra è contrassegnata da un risalto di metallo brillante, leggermente dorato. Ogni anno, a mezzogiorno del 21 giugno, un raggio di Sole che proviene dalla vetrata di Saint Apollinaire, la prima del muro ovest di questo transetto, va a colpire questa pietra bianca. Nel suo interessante resoconto, Louis Charpentier ha omesso di rivelare come il nome della vetrata dalla quale proviene il raggio di Sole sia stata curiosamente battezzata “Saint Apollinaire”. Se ne deduce che i maestri costruttori della Cattedrale di Chartres hanno chiaramente voluto sottintendere l'importanza solare del 21 giugno, giorno del solstizio d'estate, il giorno più lungo dell'anno. Rileviamo, inoltre, che la Chiesa festeggia S. Apollinare il 23 luglio, cioè durante il passaggio del Sole-Apollo nel suo domicilio: il Leone. E il 20 luglio si festeggia anche S. Elia Profeta, che fu rapito in cielo su un carro di fuoco. Che si sia voluto identificare il carro di fuoco che rapì Elia col carro del Sole?

         Tornando al nostro dipinto, un po' più a destra di Apollo vediamo un uomo che lotta con un leone. Questa immagine ci ricorda un'altra personificazione del Sole secondo l'antica mitologia greca: Ercole, figlio di Zeus e della mortale Alcmena. Nel corso di una delle sue mitiche 12 fatiche Ercole lottò contro il ferocissimo leone Nemeo, che uccise con le sue sole mani. Dopo averlo ucciso, Ercole scuoiò l'animale e con la sua pelle fece la sua veste abituale, con la quale Ercole è stato sempre raffigurato. Con questa simbologia è chiaro che si è voluto rappresentare il collegamento tra il Sole (Ercole) e il suo domicilio astrologico: il Segno del Leone. Ma l'immagine dell'uomo che lotta con un leone ci ricorda anche l'11° Arcano Maggiore dei Tarocchi: la Forza.

         Nei Tarocchi tradizionali la Forza è raffigurata come una regina che, senza sforzo apparente, doma un leone e gli tiene aperte le mascelle.

Oswald Wirth dice che .........l'Arcano 11° non glorifica il vigore fisico dei muscoli, ma l'esercizio di una potenza femminile ben più irresistibile nella sua dolcezza e nella sua sottigliezza di tutte le esplosioni della collera e della sua forza brutale. La belva, incarnazione di foga indisciplinata e di veemenza passionale, è il Leone divoratore dello zodiaco, il cui ritorno annuale segna l'epoca in cui il Sole, divenuto bruciante, inaridisce e uccide la vegetazione. Nonostante la sua ferocia, non è un animale malefico. Lasciato a se stesso accaparra, divora e distrugge con rabbia egoista, ma tutto cambia quando viene domato perché rende servizi immensi a chi lo sa dominare. Non è quindi il caso di uccidere l'animale, anche nella nostra personalità, come fanno gli asceti. Il saggio rispetta tutte le energie, anche quelle pericolose, poiché sa che esse esistono per essere captate e utilizzate giudiziosamente. L'uomo saggio può disporre di una forza immensa, se pensa giudiziosamente e se il suo volere individuale si identifica con la volontà suprema, purché sappia esercitare la potenza magica cui deve aspirare ogni vero adepto. Domiamo in noi stessi il leone delle passioni dominatrici e degli istinti egoistici, se aspiriamo alla Forza veramente forte e superiore a tutte le forze. (Oswald Wirth - “I Tarocchi” - Ed. Mediterranee)

         Ma l'11° Arcano ha anche un significato astronomico, come altre carte dei Tarocchi. Il leone rappresenta il Sole, al culmine della sua potenza in questo Segno, e la donna che lo doma rappresenta il successivo Segno della Vergine, la donna dello zodiaco, durante il quale il Sole perde il suo vigore mentre l'estate va trasformandosi in autunno.

         Questo fenomeno è stato allegoricamente descritto anche nell'episodio biblico di Dalila che causa la morte di Sansone tagliandogli i capelli. Sansone è anche un eroe solare, tanto che le sue gesta assomigliano in modo sorprendente a quelle di Ercole, il Sole della mitologia greca. I capelli di Sansone simboleggiano i raggi del Sole, che vengono per così dire “tagliati”, cioè indeboliti, dal Segno della Vergine, la mitica Dalila.

(Primo Contro)