Uriele, l'Arcangelo del Solstizio d'Estate

Meditazione per Uriele


La Festa del Solstizio d’Estate è sopra tutte la Festa della Luce e della Bellezza, e per questo motivo viene sotto la tutela di Uriele, il cui nome significa Dio è Luce, o Luce di Dio. Egli dispensa le benedizioni di luce e bellezza spirituali per tutta la stagione estiva.

Bellezza e Visione sono le note-chiave del Solstizio d’Estate. Bellezza e Visione caratterizzano le attività di Uriele, il potente Arcangelo. Dice la leggenda che Uriele era il maestro del profeta Esdra, e che fu in mezzo alla bellezza dei prati fioriti di asfodelo che egli diffuse sul suo allievo i doni della vista spirituale per cui egli vide il Cristo faccia a faccia e profetizzo la Sua discesa alla fine dell’era.

Durante la sacra ondata estiva, quando i campi sono in fiore e i sensi mistici dell’estasi sovrannaturale fluiscono attraverso tutte le cose viventi, Uriele si trova nella scintillante Porta Stellare del Cancro, nelle sue vesti cosmiche di blu eterico, e gli spazi in cui galleggia il mondo sono pieni dello scintillio di microscopiche stelle, dono della Madonna Cosmica. È il mescolarsi di questo mistico blu dell’Arcangelo Uriele con l’argento della Madre delle Stelle che copre la faccia della natura in quest’epoca con soffice velo di seta; e in questa mescolanza si trova il Mistero del Solstizio d’Estate, alla cui celebrazione i Templi dei Misteri sono adornati con brillanti colori di blu e d’argento, mentre, in mezzo a ciò, gli Esseri angelici e arcangelici cantano la loro adorazione al Cristo Asceso.

Ora chi ha occhi per vedere ammira come nuove ondate di vita cosmica fluiscono alla terra dallo spazio interstellare attraverso il Sole in Cancro; e queste forze sono, alla vista spirituale, irraggiate da Uriele, il divino Arcangelo. L’intero pianeta è velato da una nebbia blu nella quale brillano le miriadi di stelle argentee. Ma il velo non si arresta alla superficie della terra: esso scende sofficemente nel pianeta, fino al cuore del globo, e lì, quasi galleggiando in questa soffice nebbia, gli Angeli dei fiori sono impegnati a tracciare i loro modelli cosmici in linee blu-argentee, e da questi modelli i piccoli spiriti di natura, i piccoli esseri del paese delle fate, creano i colori e le forme che sbocciano sulla superficie della terra.

Sta in ciò una spiegazione dei racconti delle fate che parlano di una meravigliosa terra sotterranea, illuminata da un Sole invisibile, eppure piena di luce, in cui vi sono giardini dai più magnifici fiori sempre freschi e meravigliosi.

Per colui che è trovato degno di entrare nel Tempio la visione delle fate si risveglia ora, ed egli si trova veramente in un nuovo mondo – nuovo, eppure antico, perché non è mai stato lontano dalla soglia dei suoi sensi ordinari. L’apertura della nuova vista avviene gradualmente. Dapprima egli vede esseri di luci scintillanti che danzano come lucciole in ogni direzione. Poi, vedendo più chiaramente, queste luci diventano tenui ed amorevoli forme del mondo fatato. Con il continuo sviluppo della vista, luminose guaine di luce volteggiando su e giù lungo l’orizzonte si trasformano nelle squisite figure degli Angeli. E con l’espandersi ulteriore della vista, le tremule onde di blu e nebbia argentata appaiono condensarsi in alto, sopra la terra, dove in mezzo alle pieghe nebulose appare la sublime figura dell’Arcangelo Uriele, guardiano cosmico del Solstizio d’Estate, accompagnato dalle moltitudini dei suoi ministri che riversano le loro benedizioni sulla terra sottoforma di fiori celestiali e fragranti.

Di tali fiori sono formate le corone che adornano la fronte degli immortali della leggenda e del fedele Discepolo dei Misteri Cristiani che si trova ai portali aperti del Tempio in attesa della sua Iniziazione al Rito del Matrimonio Mistico. Ed è in questa stagione di fioritura cosmica che l’ardente aspirante dedica nuovamente la sua vita alla ricerca di quella bellezza che è anche il Volto d’Amore verso il nostro mondo, ispirandogli di vivere in modo puro, come puri sono i fiori, e con il cuore sempre rivolto al glorioso Sole Spirituale verso il quale tutta la creazione tende.