Questa lettera giunge verso la fine dell’anno; va da sé che alla fine di ogni ciclo annuale i nostri pensieri si concentrano sulla fuga del tempo e la brevità dell’esistenza in questo mondo. Ci fanno sentire anche quanto prezioso sia il tempo, rammentandoci che siamo responsabili del suo migliore impiego, poiché “a cosa servirebbe ad un uomo guadagnare il mondo intero se perde la sua anima?”. Il momento del raccolto è venuto, e ci viene detto che “a colui al quale molto è stato dato, molto sarà richiesto”. Di conseguenza, dovremo rendere conto di quello che abbiamo fatto o mancato di fare, e questo in misura maggiore degli altri che non hanno avuto questa conoscenza del piano divino, come ce l’hanno concessa i Fratelli Maggiori
In questo ordine di idee rendiamoci conto che ogni atto di un essere umano esercita un effetto diretto sull’archetipo del suo corpo. Se questo atto è in armonia con le leggi della vita e dell’evoluzione, rafforza l’archetipo e tende a prolungare una vita nella quale l’interessato passerà il massimo di esperienza e svilupperà la sua anima nella misura che le condizioni in cui si trova gli consentono e della sua capacità ad apprendere. Egli avrà dunque bisogno di rinascere meno volte per raggiungere la perfezione di chi invece si sottrae alle tensioni della vita e cerca di sfuggire ai suoi fardelli, o di colui che utilizza le sue forze in modo distruttivo.
Presso queste due classi di esseri l’archetipo è, potremmo dire, teso, e presto si rompe. Così coloro le cui azioni sono contrarie alla legge, abbreviano la loro vita e devono rinascere più spesso di coloro che vivono in armonia con la stessa. Questo è illustrato nel passaggio biblico che ci esorta “a fare il bene onde poter vivere a lungo nel paese”.
Questa legge si applica a tutti, senza eccezione, ma riveste maggiore importanza nella vita di coloro che collaborano coscientemente con le leggi dell’evoluzione. La conoscenza di questi fatti dovrebbe decuplicare, se non centuplicare, il nostro entusiasmo e il nostro zelo per il bene. Anche se abbiamo cominciato, come si dice, tardi nella vita, possiamo facilmente ammassare più tesori durante questi ultimi anni della nostra esistenza che nel corso di parecchie vite precedenti. E, soprattutto, mettiamoci nelle migliori condizioni per prendere l’avvio assai più presto nelle vite successive.
Speriamo dunque di avere ricavato il miglior vantaggio dall’anno che se ne va, e prepariamoci per raddoppiare gli sforzi in quello futuro.
(Max Heindel)