Evidentemente sapete che l'Associazione Rosacrociana insegna la Rinascita come una legge di natura, e credete a questa dottrina grazie alla luce che essa getta su molti aspetti della nostra vita che, altrimenti, sarebbero difficili da spiegare. Mi chiedo, tuttavia, come gli studenti abbiano preso a cuore il lato pratico di questa legge, quanti di essi concentrino la loro attenzione su di essa, adattandovi coscientemente e sistematicamente la loro vita, onde preparare il quadro delle loro future incarnazioni.
È vero che, nel Secondo Cielo, passiamo tutto il tempo a stabilire le condizioni della nostra vita futura, formando le terre e i mari, preparando l'ambiente necessario allo sviluppo della flora e della fauna e, in generale, sistemando le cose in modo da prepararci una situazione confacente alla nostra futura attività sulla terra. Ma questo lavoro preparatorio l'adempiremo in conformità alla vita presente, come essa sarà stata vissuta. Se siamo stati pigri e negligenti, se abbiamo vissuto spensieratamente, è poco probabile che al nostro arrivo nel Secondo Cielo ci si prenda cura di preparare un suolo fertile, onde poterlo più tardi coltivare. Di conseguenza, la nostra prossima vita ci apporterà il minimo dei mezzi di esistenza, affinché il pungolo della necessità ci insegni a fare gli sforzi necessari. Altrettanto accade per le nostre qualità morali. Quando saremo pronti a ridiscendere sul piano terrestre per la nostra futura vita, non potremo fare entrare nella composizione dei nostri veicoli cose diverse da quelle che abbiamo raccolto in quella attuale. Sarebbe perciò saggio cominciare sin d'ora, finché quella nostra futura esistenza è ancora allo stato malleabile, a fare dei nostri ideali ciò che vorremmo fossero e a preparare l'ambiente in cui vorremmo essere educati.
Indubbiamente tutti siamo d'accordo sul fatto che i nostri corpi fisici non sono tali come li vorremmo. La maggior parte delle persone è colpita da malattie diverse: alcuni soffrono per tutta la vita e nessuno di noi riesce ad andare dalla culla alla tomba senza avere subito almeno qualche dolore. Ciascuno di noi, perciò, potrebbe desiderare di avere, in una vita futura, un corpo sano, esente dalle malattie che, attualmente, rappresentano il nostro maggior tormento.
Per quanto riguarda le facoltà morali e mentali, siamo ben lontani dalla perfezione, perciò ognuno di noi può, con profitto, riflettere su quello che potrebbe essere migliorato in questo settore. Tutti siamo consci che abbiamo una lingua tagliente, un carattere pronto ad eccitarsi e altri difetti analoghi che sono causa di problemi di relazione con il prossimo e ci guastano la vita nel nostro ambiente. Meditando allora sul nostro Io ideale per una vita futura, visualizzandolo - avere un carattere equilibrato in ogni circostanza, parlare con dolcezza, essere gentile, affettuoso, ecc. - incorporiamo questi ideali nella forma-pensiero che avremo allora già preparato per noi. Il risultato dipenderà dall'intensità con la quale avremo fatto la concentrazione sui miglioramenti auspicati. Nella misura in cui cercheremo ora di coltivare queste virtù e di aspirarvi, le possederemo, e ciò è applicabile anche alle facoltà. Se oggi siamo negligenti, la nostra aspirazione ad avere ordine attorno a noi ci farà rinascere con questa virtù. Il senso del ritmo ci manca? Possiamo averlo in una vita futura chiedendolo ora. L'abilità meccanica e ogni altra facoltà necessaria a prepararci le esperienze alle quali aspiriamo per un'altra vita, possono essere acquisite nel medesimo modo.
Dovremmo dunque consacrare sistematicamente, il più sovente consentito dagli altri doveri, dei momenti ad intravedere la nostra vita futura: quale genere di corpo vorremmo avere, con quali facoltà, qualità e virtù; in quale ambiente vorremmo vivere, ecc. Non v'è dubbio che questa possibilità di fare una scelta intelligente, ci fornire una maggiore ampiezza di quella che avremmo senza avervi a lungo riflettuto.
Indubbiamente comprenderete che la più alta forma di aspirazione a una virtù è lo sforzo costante di applicarla nella nostra vita quotidiana. È dunque su questo punto che devono essere portati i nostri sforzi; è tuttavia utile pensare in anticipo all'uso che faremo della nostra vita futura, esattamente come facciamo dei piani per l'indomani.
Conto che questa idea prenderà radici nel vostro spirito e che la metterete in pratica con assiduità in vista della sua legittima realizzazione, perché essa eserciterà così un meraviglioso effetto sul vostro avvenire e su quello delle persone che vi circondano.
(Max Heindel)