Scuola domenicale per bambini - II Grado


Istruzioni speciali per gli educatori del II grado

 

Bambini dai 6 agli 8 anni

Il bambino di 6, 7 e 8 anni di età si trova in una delle più importanti fasi di transizione dello sviluppo, poiché è l'epoca in cui il corpo vitale emerge dalla guaina protettiva degli eteri di cui la Natura lo ha circondato nei primi sette anni di vita, e si prepara a funzionare positivamente.

L'epoca della nascita del corpo vitale varia di un certo grado, arrivando prima nei climi caldi e più tardi in quelli freddi, con analoghe variazioni nei bambini secondo la loro eredità razziale, anticipando o posticipando i sette anni; pertanto, vi possono essere dei bambini nel II grado nei quali il cambiamento non sia ancora avvenuto. Essi hanno bisogno di essere salvaguardati da un lavoro che forzi la memoria, e dev'essere loro concesso di continuare le attività del grado precedente.

Vi sono segni ben definiti attraverso i quali l'educatore può riconoscere la liberazione del corpo vitale. Fisicamente avviene il cambio di dentizione, mentalmente si nota una maggiore vigilanza, un maggior potere di attenzione, un maggiore interesse e curiosità, e una più piena risposta ai richiami di una espressione individuale.

 

Il lavoro per la memoria in questo II grado dovrebbe essere semplice all'inizio, e aumentato per fasi successive man mano che i bambini crescono.

Poiché il corpo vitale è il veicolo delle abitudini, il compito principale della Scuola Domenicale in questo periodo è di dirigere le attività del neonato veicolo lungo canali costruttivi. Questo è il periodo in cui al massimo grado trova applicazione il vecchio adagio "L'albero si sviluppa lungo la piega del ramoscello".

 

Vi è molto, intenso e meraviglioso lavoro per la madre e l'educatore durante questi tre anni, assistendo e risvegliando la coscienza, sviluppando un temperamento armonioso, formando corrette abitudini di pensiero. Ciò viene fatto aiutando il piccolo (attraverso suggerimenti costanti) a rendersi conto che ogni sua azione porta una definita e inevitabile reazione su lui stesso, che il bene è un seme che cresce in bellezza e felicità nella sua vita, e il male un seme che produce dolore e preoccupazione. Imprimendogli l'idea che la piccola voce del suo cuore, che gli dice che cosa è giusto e che cosa è sbagliato, è la voce di Dio che lo aiuta a conoscere cosa è bene e cosa è male i modo che sia certo di scegliere la via alla felicità. In questo modo egli sarà portato a guardare alla coscienza come ad una amorevole guida piuttosto che ad una petulante ed esigente insegnante.

 

I piccoli avvenimenti della sua vita quotidiana possono essere usati come esempi di come Dio cerca sempre di guidarlo e proteggerlo. Presentargli l'idea che il cattivo carattere e tutte le forme di cattiveria interrompono questa guida perché i brutti sentimenti, finché durano, rendono impossibile l'ascolto della voce interiore. Offrirgli l'aiuto di spazzare via i brutti sentimenti il più velocemente possibile, in modo di poter tornare presto ad essere ancora amico di Dio.

Guidando costantemente l'attenzione del piccolo al Buono, al Bello e al Vero, e allontanandolo da ciò che è indesiderabile, lo prepariamo a seguire il consiglio di San Paolo: "Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene" (Romani 12:21).

 

Ogni bambino porta in sé le tendenze buone e cattive che egli ha costruito nella sua natura durante le vite precedenti, e queste tendenze sono espresse dal tipo fondamentale dei suoi veicoli. I veicoli stessi però sono costituiti di materiali nuovi. Egli ha un cervello nuovo nel quale le incisioni delle abitudini ed associazioni per la nuova vita devono essere ancora fatte. Se in questo periodo formativo della sua esistenza, la sua immaginazione è costantemente nutrita con ideali di pensiero ed azione elevati ed ispirati, le forze del bene in quel bambino saranno fortemente scavate nel cervello molto prima che l'indisciplinato corpo del desiderio diventi attivo.

Ciò dà un immenso vantaggio agli elementi buoni della sua natura e lo fortifica contro qualsiasi tendenza distruttiva che egli incontrerà nella sua vita successiva.

 

Durante questo periodo dev'essere coltivata la facoltà dell'osservazione, e l'attenzione del piccolo rivolta alla bellezza della Natura coma ad espressione Divina, in modo che egli possa prepararsi a guardare con rispetto ai sacri processi vitali quando gli si riveleranno.

Il desiderio di azioni definite, forte nei bambini di questa età, dovrebbe essere utilizzato costruttivamente nella Scuola Domenicale (come in casa), assegnandogli piccoli compiti e responsabilità, tali da considerarli come privilegi.

 

Poiché la memoria, cioè l'associazione di idee, deve essere coltivata in questo periodo, le letture possono essere più sostenute e complesse rispetto a quelle del I grado. Ma siccome l'immaginazione continua ad essere vividamente attiva in questi anni, il miglior mezzo di comunicazione è ancora il racconto di storie.

Ogni verità presentata dovrebbe essere illustrata il più completamente possibile con esempi e dimostrazioni pratiche, perché una delle caratteristiche più rilevanti del bambino di questa età è il desiderio di imitare tutto ciò che vede.

A causa della loro tendenza ad imitare, l'educatore che ottiene l'amore e la fiducia dei piccoli può esercitare nelle loro vite una profonda influenza per il bene, sforzandosi sempre diessere ciò che egli richiede loro di essere.