Via Crucis

11.a stazione


Il Cristo Gesù viene inchiodato alla Croce

 

La Stazione Undici segna la piena e completa rinuncia della vita personale in favore di quella spirituale, come la Decima ne segna l'inizio.

Il filosofo esoterico Franz Hartmann scrive: "La donna rappresenta la bellezza e la volontà dell'uomo, mentre la parte maschile dell'umanità rappresenta la ragione e la forza, ma nessuno dei due esseri, maschile o femminile, è perfetto. È perfetto solo quell'essere nel quale gli elementi maschile e femminile sono uniti".

La croce è il simbolo della prevalente disunione fra i principi mascolino e femminino nel genere umano; e lo spirito dell'uomo, o il Cristo interno, è legato a questa croce di limitazioni finché non si liberi attraverso l'Iniziazione con la quale il perfetto equilibrio viene raggiunto.

Come la croce (+) rappresenta la mancanza di equilibrio fra il mascolino e il femminino, così il numero Undici (11) rappresenta l'equilibrio, l'obiettivo supremo della razza umana. Per questo l'Undici è chiamato il numero maestro. Quando le forze dell'Undici diventino pienamente operative nell'uomo, questi ha il potere di cambiare il suo ambiente, di creare nuove condizioni, di costruire un nuovo corpo e una nuova vita, tutto in armonia con l'immagine divina alla cui somiglianza egli venne foggiato all'inizio.

La rinuncia a tutti i possedimenti del piano fisico porta la divina compensazione di possibilità e potere infiniti nei regni spirituali superiori. Come l'anima si slega dalla materialità, consegue una corrispondente libertà nel suo vero mondo.

Gli antichi così definivano i poteri dell'Undici: "Nelle mie mani tutte le cose si mantengono in perfetto equilibrio. Io lego insieme tutti gli opposti, ciascuno col suo complementare".