Possessioni


Ti auguriamo di cuore di rivolgersi alla Luce, via che ti consentirà di scoprire la Fonte di Luce che giace in Te, come in ogni essere umano, Scintilla Divina del nostro Padre Celeste

 

Caro/a Amico/a,

 

Di tanto in tanto riceviamo richieste concernenti l’intervento di qualche pratica esorcistica, cosa che ci ha consigliato di approntare il presente materiale.

Prima di tutto, ci preme affermare che la nostra Associazione è una Scuola preparatoria per l’Iniziazione, e il suo scopo è quello di diffondere gli Insegnamenti Occulti del Cristianesimo Esoterico, poiché per molti motivi l’umanità attuale ha urgente bisogno di giungere alla loro conoscenza. Noi perciò non pratichiamo esorcismi, né ci interessa farli; semmai il nostro intervento può avvenire indirizzandosi, tramite i nostri corsi per corrispondenza, alla mente della persona per consentirle di chiarirsi, sulla base dei nostri Insegnamenti, quale può essere la sua reale situazione.

Spesso, infatti, si invoca un esorcista vanamente o inutilmente: sono assai pochi, riteniamo, i casi di vera e propria possessione. E anche il significato che si dà a questa parola può essere ambiguo o frainteso. A questo scopo alleghiamo una lettura che crediamo sia illuminante, pregandoti di leggerla attentamente, non solo con gli occhi, ma soprattutto con la mente e con il cuore.

L’umanità diventa ormai sempre più sensibile alla percezione dei cosiddetti Mondi Invisibili, e viene quindi in contatto con gli spiriti di coloro che abitano le zone più prossime al mondo materiale, che sono quelli meno evoluti e più negativi. Tuttavia, oltre questa zona limitrofa, i Cieli si aprono, e se cerchiamo col cuore la Luce, essa ci attirerà a Sé.

Ti auguriamo di cuore di rivolgersi alla Luce, via che ti consentirà di scoprire la Fonte di Luce che giace in Te, come in ogni essere umano, Scintilla Divina del nostro Padre Celeste. Speriamo che la lettura allegata sia un primo approccio, e che desideri avviarti verso il Servizio disinteressato al prossimo, unico vero strumento per l’avanzamento spirituale.


La possessione è la conseguenza della presa di possesso da parte di uno Spirito disincarnato di un corpo dal quale è stato scacciato l'Ego che ne è legittimo proprietario.

Vi sono dei casi di persone vittime di qualche vizio (alcol, sensualità) che per sottrarsi alle loro responsabilità dichiarano di essere vittime di un possessione. Quando un individuo fa una dichiarazione del genere si può essere quasi certi che si tratta di un semplice pretesto. Chi commette un furto, non lo grida ai quattro venti e, quindi, un'entità che si è impossessata del corpo di un individuo non se ne vanta per non correre il rischio di essere esorcizzata e anche perché si preoccupa ben poco di quello che gli altri possono pensare dell'essere nel corpo del quale è entrata. Tuttavia, vi è un mezzo infallibile per riconoscere chi è veramente ossesso, ed è l'esame della pupilla.

"L'occhio è lo specchio dell'anima" e solo il vero possessore di quest'organo ha il potere di contrarre o dilatare la pupilla. Dunque, esaminando in una stanza buia l'occhio di una persona ritenuta vittima di possessione, se la pupilla non si dilata, essa è effettivamente vittima di possessione. Analogo risultato si avrà se si chiede alla persona di fissare un oggetto lontano e poi leggere uno scritto a distanza ravvicinata e di dimensioni ridottissime: la pupilla resterà immobile. Concludiamo col dire che la pupilla di una persona ossessa non è sensibile né alla luce né alla distanza. Esiste però una malattia, l'atassia locomotoria, in cui la pupilla è sensibile alla distanza, ma non alla luce.

Colui che mantiene un atteggiamento spirituale positivo non sarà mai ossesso, poiché affermando la nostra personalità allontaniamo da noi gli elementi negativi. Nel corso di sedute spiritiche dove i partecipanti sono in condizione passiva, esiste per essi un serio pericolo di essere vittima di possessione. Il mezzo migliore per ovviare alla possessione è dunque di conservare costantemente uno stato di spirito positivo; le persone naturalmente inclini a essere negative devono sempre evitare di assistere a sedute spiritiche, di fissare cristalli o di adoperare qualsiasi altro metodo per evocare gli Spiriti. Coloro che sono partiti per l'al di là hanno terminato il loro compito su questa terra e non è bene richiamarli a noi. Al momento della morte, l'atomo-seme situato nel cuore che contiene tutte le esperienze della vita passata sottoforma di una serie ininterrotta di immagini, viene liberato mediante la rottura del cordone argenteo, per cui lo Spirito abbandona il corpo fisico portando con sé i veicoli più sottili. Fluttua allora al di sopra del corpo inanimato per un tempo variabile da qualche ora a tre giorni e mezzo. Questa durata dipende dal vigore del corpo vitale, che costituisce il corpo dell'anima di cui si parla nella Bibbia. Durante questo periodo di attesa si effettua la trascrizione del panorama della vita che si svolge in senso inverso, dalla morte alla nascita. Queste immagini vengono trasferite dall'etere riflettore del corpo vitale, sul quale sono state incise durante l'esistenza, al corpo del desiderio che sopravvive. Durante questo trasferimento la coscienza dell'Ego è concentrata sul corpo vitale, o almeno dovrebbe esserlo, e lo Spirito non prova nessuna emozione nell'osservare quelle scene. Le immagini così trascritte sul corpo del desiderio - veicolo dei sentimenti e delle emozioni - costituiscono la base per sofferenze ulteriori che dovranno essere subite nel Purgatorio a causa delle cattive azioni, e per le gioie che saranno provate nel Primo Cielo per merito delle buone azioni compiute nella vita appena trascorsa. Recenti investigazioni da parte dell'autore hanno rivelato inoltre un fatto nuovo: durante i giorni densi di avvenimenti che fanno immediatamente seguito alla morte, avviene un altro processo. Nel corpo vitale avviene una separazione simile a quella che si produce al momento dell'iniziazione. La parte superiore di detto veicolo, suscettibile di ricevere l'appellativo di anima, si fonde con i veicoli più sottili superiori e con essi forma, dopo la morte, le basi della coscienza nei mondi invisibili. La parte inferiore che è eliminata, ritorna verso il corpo fisico e nella maggior parte dei casi, come viene spiegato nella Cosmogonia dei Rosacroce, fluttua al di sopra della tomba. La separazione del corpo vitale, di cui parliamo, non avviene in modo identico in tutte le persone. Dipende dalla vita vissuta e dal comportamento del defunto. Nei casi estremi, questa separazione si differenzia molto dalla norma. Questo fatto importante è stato esaminato dalla Sede Centrale in molti casi di cosiddette possessioni. Tali investigazioni hanno determinato delle scoperte sorprendenti e di grande portata circa la natura della possessione di cui soffrivano alcune persone che si erano rivolte a noi, chiedendo aiuto. Come previsto, l'esame dei casi ha rivelato in essi il prevalere del male. Furono fatte allora delle indagini per scoprire se esistesse un'altra classe di individui presso i quali avveniva una differenziazione che rivelasse, al contrario, la preponderanza del bene. Con gioia abbiamo avuto conferma delle nostre supposizioni. Dopo aver valutato e paragonato i fatti rilevati, diamo qui di seguito le conclusioni alle quali siamo arrivati e che ci sembrano giuste. Tutti gli sforzi del corpo vitale tendono a conservare in buono stato il corpo fisico, che le emozioni e i desideri logorano in continuazione. Dal conflitto fra il corpo vitale e il corpo del desiderio nasce la coscienza che abbiamo nel mondo fisico. Tale lotta indurisce i nostri tessuti e li rende più solidi, per cui il tenero corpo infantile a poco a poco perde la sua elasticità per arrivare, col passare degli anni, a diventare solido, quindi a raggrinzirsi fino ad arrivare, poi, a morire.

La moralità o l'immoralità dei desideri e delle nostre emozioni agiscono diversamente sul corpo vitale. Quando l'azione ha per movente la devozione a un nobile ideale; quando, per anni, sentimenti elevati hanno accompagnato l’esistenza e, soprattutto, quando ci si è regolarmente esercitati, tramite la retrospezione serale e la concentrazione del mattino, a placare i desideri infimi e ad eliminare gli appetiti grossolani, l'etere chimico e l'etere vitale diminuiscono gradualmente di volume, mentre l'etere luminoso e riflettore aumentano proporzionalmente.

Ne risulta che la salute fisica delle persone che seguono il sentiero della spiritualità non è florida come quella di coloro che soggiacciono agli istinti della loro natura inferiore. Questi ultimi attirano a sé l'etere chimico e quello vitale, appagando il corpo di carne a detrimento dei due eteri superiori. Da questo stato di cose derivano, al momento della morte, parecchie importantissime conseguenze. Poiché il ruolo dell'etere chimico consiste nel rafforzare le molecole del corpo fisico durante la vita terrestre, è evidente che se questo etere è rarefatto il nostro veicolo fisico dopo la morte si disintegra molto rapidamente. Il fatto è difficile da verificare, perché è assai raro poter assistere alla morte di un essere così spiritualmente avanzato che possa presentare tali condizioni. Tuttavia è sufficiente riferirsi al racconto biblico che narra come il corpo di Gesù Cristo non sia stato trovato quando i discepoli sono andati a cercarlo alla tomba.

Ciò significa che il Cristo aveva portato il corpo di Gesù a un punto così elevato di sviluppo spirituale, da renderlo talmente vibrante che le molecole non potevano rimanere nella loro sede durante i tre anni del ministero. Per concludere diremo che una vita vissuta solo per la soddisfazione dei piaceri materiali aumenta il volume degli eteri inferiori del corpo vitale a scapito degli eteri superiori. Anche coloro che vivono secondo la morale corrente, pur evitando ogni eccesso, avranno una salute più robusta di colui che, aspirando alla vita superiore, edificherà un corpo vitale principalmente formato di etere luminoso e di etere riflettore. Tale persona avrà fatto la scelta del vero "pane di vita" preferendolo al nutrimento fisico. Il suo corpo vitale, di conseguenza, diviene più delicato e acquisisce una sensibilità estrema, condizione che favorisce lo sviluppo spirituale pur costituendo un ostacolo dal punto di vista del vigore fisico.

Presso la maggior parte degli uomini vi è un egoismo preponderante, il bisogno di trarre dall'esistenza tutto quanto può offrire di piacevole, per cui li vediamo soprattutto occupati ad accumulare possedimenti agognati; rimane quindi loro pochissimo tempo per coltivare l'anima, cosa tuttavia estremamente necessaria per rendere la vita un vero successo. In tal modo, coloro che partono per l'altro mondo portano, per la maggior parte, pochi beni spirituali. E l'evoluzione avviene con una lentezza esasperante. Fino a che non si è in grado di giudicare le cose dall'alto del Mondo del Pensiero Concreto, fino a che non si è compreso in cosa consistono i beni durevoli che si portano con sé alla morte, è difficile migliorare il corpo vitale. Sembra che esso ritorni quasi totalmente verso il corpo fisico che è stato abbandonato, fluttui al disopra della tomba e si disintegri poi lentamente.

In realtà, una parte sempre maggiore del corpo vitale si attacca ai veicoli superiori e li segue nel Mondo del Desiderio. Essi costituiscono la base della coscienza durante il nostro soggiorno in Purgatorio e nel Primo Cielo, e, generalmente, perdurano fino all'entrata nel Secondo Cielo, dove avviene l'unione con le forze della natura, nel tentativo di creare un nuovo ambiente in una vita successiva. In quel momento lo Spirito ha assorbito quasi completamente il corpo eterico. Ciò che rimane della natura materiale non tarda a scomparire in breve tempo.

Ma ci sono esseri di natura inferiore che persistono nel vizio ed indulgono in pratiche aberranti, in una vita animalesca, compiacendosi delle sofferenze che provocano agli altri. Talvolta si dedicano pure a pratiche occulte, nell'intenzione perversa di conseguire un maggiore potere sulle loro vittime. Le loro pratiche diaboliche determinano necessariamente l'irrobustimento degli eteri più densi del corpo vitale.

Si tratta di casi estremi, in cui la natura animale ha preso il sopravvento e dove l'anima non si è mai manifestata nel corso delle vite precedenti. In queste condizioni la scissione nel corpo vitale di cui abbiamo parlato non può assolutamente prodursi al momento della morte. Questo corpo ritorna allora interamente al corpo denso e si disintegra contemporaneamente con lui. Se tutto avviene in questo modo, non è che un male minore: la vita cattiva termina e la cosa non ha una portata considerevole. Disgraziatamente capita quasi sempre che il corpo vitale si aggrappi in modo così forte al corpo del desiderio per cui la separazione non è più possibile. Abbiamo visto che quando un uomo vive secondo la natura superiore, i suoi veicoli spirituali vengono nutriti a detrimento dei veicoli materiali. D'altra parte, quando la coscienza dell'Ego si concentra sui veicoli inferiori, questi ultimi si rafforzano estremamente, con grande pregiudizio di quelli superiori.

Non bisogna perdere di vista che la vita del corpo del desiderio non termina al momento della partenza dello Spirito e che esso conserva, almeno in parte, la propria coscienza. Nella maggior parte dei casi, per qualche giorno dopo la morte, il corpo vitale possiede ancora le sensazioni. Da ciò le sofferenze causate dalle imbalsamazioni premature e dalle autopsie praticate dopo la morte. Ma quando il corpo vitale si è indurito nel corso di un'esistenza spregevole, ha acquisito grande resistenza e si attacca alla Terra fino al punto di nutrirsi degli odori delle vivande e delle bevande alcoliche. Questo tenace corpo vitale può fissarsi su alcune persone con le quali riesce a mettersi in contatto e a spese delle quali vive da parassita, succhiandole come vampiro. È così che un essere perverso riesce a vivere, a nostra insaputa, in mezzo a noi per degli anni; egli è molto più dannoso di un malfattore comune il quale, se compie dei misfatti, può cadere nelle reti della giustizia, mentre questa entità aggrappata alla Terra spinge le persone al vizio e alla delinquenza e rimane impunita. Essi sono perciò le più grandi minacce per la società. Mandano in carcere numerose vittime, rovinano molti nuclei familiari e provocano una quantità incredibile di sofferenze. Naturalmente abbandonano la loro preda quando questa cade nelle mani della giustizia e si compiacciono delle sofferenze e del suo dolore, cose che fanno parte dei loro diabolici piani.

Per colui che si dedica alle investigazioni nella Memoria della Natura è interessante constatare come questa interpenetrazione del corpo vitale e del corpo del desiderio fosse dominante nei tempi antichi. Più riandiamo indietro nel tempo, più troviamo nel nostro passato umano delle crudeltà.

Ci si può immaginare quale triste sorpresa è stata per noi quando ci siamo resi conto che tale ferocia è tuttora diffusa in questi nostri tempi in cui la forza bruta regna ancora incontestabilmente. Ci è stato insegnato che l'egoismo e i desideri sono stati primitivamente incoraggiati sotto il regime di Jehovah per incitare l'uomo all'azione. Col passare dei secoli questo stato di cose aveva indurito il corpo del desiderio a un punto tale per cui al momento dell'avvento di Cristo quasi nessun uomo viveva una vita pura, degna del Cielo.

Spiriti aggrappati alla Terra come quelli di cui ci occupiamo in questo capitolo, gravitano verso le regioni inferiori del Mondo del Desiderio che il mondo eterico compenetra. Tali Spiriti sono costantemente in contatto con le persone inclini a coadiuvarli nei propri disegni malvagi, restano pertanto attaccati alla Terra per un periodo che può variare dai cinquanta ai sessant'anni. Si sono anche verificati casi estremi in cui gli Spiriti malefici rimasero fissi nel medesimo ambiente per secoli.

Quando lo Spirito lascia il corpo del peccato, così definito in opposizione al corpo-anima, per entrare nel Secondo Cielo, detto veicolo non si disintegra in fretta come avviene per le persone normali. Il fatto di essere di natura duplice, composta del corpo vitale e del corpo del desiderio, gli conferisce una coscienza personale del tutto insolita. Incapace di ragionare ma astutamente scaltro, dà l'illusione di possedere un Ego, una forza spirituale, caratteristiche che lo rendono atto a vivere per dei secoli una vita indipendente.

Durante questo periodo, lo Spirito è entrato nel Secondo Cielo, ma non avendo fatto nulla sulla Terra per desiderare o meritare un soggiorno prolungato, né lì né nel Terzo Cielo, non gli resta che il tempo sufficiente per costruire un nuovo ambiente fisico; rinasce perciò più velocemente dell'uomo ordinario, al fine di soddisfare le sue brame di cose materiali, che lo attirano ancora così fortemente.

Quando questo Spirito ritorna sul nostro globo, il corpo del peccato che aveva abbandonato è di nuovo potentemente attirato verso di lui, ridiventa per lui una dimora demoniaca. Alcune investigazioni fatte hanno comprovato che questa classe di creature senza anima regnava nei tempi biblici. È ad esse che allude il nostro Salvatore come a demoni che sono la causa delle possessioni e dei mali fisici diffusamente descritti nella Bibbia.

A queste entità che abitano nel corpo del peccato da esse stesse costruito e che soffrono così a causa delle proprie azioni durante il periodo di espiazione, bisogna aggiungere due classi che si somigliano ma che, sotto certi aspetti, sono diverse.

Oltre alle gerarchie divine e alle quattro onde di vita di Spiriti che attualmente si evolvono nel mondo fisico - il regno minerale, vegetale, animale e umano - esistono altre quattro onde di vita che si manifestano nei mondi invisibili. Fra esse si trovano gli Spiriti subumani che sono chiamati "elementali". Succede talvolta che uno di questi elementali si impossessi del corpo del peccato di un uomo appartenente a una tribù primitiva, dotandolo di un'intelligenza supplementare.

Quando lo Spirito che ha generato tale corpo del peccato rinasce, la legge d'attrazione lo spinge verso un altro corpo di uguale natura. L'elementale, che continua ad animare questo corpo del peccato, apporta, con la sua presenza, un elemento aggiuntivo che fa dell'essere complesso così formato una entità diversa dagli altri membri della tribù. E noi li vediamo assumere il ruolo di stregoni o di altra analoga condizione.

Gli spiriti elementali che animano il corpo del peccato di tali uomini, agiscono anche su alcuni medium in qualità di spiriti-controllo e li soggiogano per anni, fino al momento della morte, quando gli elementali che esercitano un controllo assoluto sui veicoli del medium li espellono. Ora, i veicoli del medium contengono le esperienze di tutta la sua vita. Egli ne viene quindi completamente spogliato e la sua evoluzione ritarda per secoli. D'altra parte non vi è alcuna potenza al mondo capace di costringere questi spiriti ad abbandonare un corpo una volta che se ne sono impossessati. Conseguentemente, benché l'esercizio della medianità possa non suscitare apparentemente nessun influsso malefico nel corso della vita, comporta invece un gravissimo pericolo dopo la morte della persona che ha permesso ad uno spirito di prendere possesso del proprio corpo.

 

(Tratto da "Principi Occulti di Salute e Guarigione" - di Max Helindel)