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COLOMBA. Questo uccello è considerato il simbolo della pace, e come emblema dell'anima è stato motivo frequente nell'arte gotica e romanica. Il Cristianesimo, attenendosi alle Sacre Scritture, rappresenta in questa forma la terza persona della SS. Trinità, anche se a volte può venire rappresentata come lingua di fuoco. Nel Vangelo si dice che lo Spirito discese sopra Gesù "in forma di colomba" (S. Luca III:22), quando questi fu battezzato da S. Giovanni.

 

COLORE. Secondo gli Insegnamenti Rosacrociani, i colori fondamentali sono tre, e da questi si formano tutte le sfumature che danno il loro tono a tutto quanto ci circonda del creato. Essi sono: il Blu, connesso col Padre; il Giallo, con il Figlio; il Rosso, con lo Spirito Santo. Nel Tabernacolo del Deserto, precedente alla venuta del Cristo nella Terra come Spirito Interno ad essa, il velo del tempio era di colore violetto, cioè conteneva i colori del Padre (Blu) e dello Spirito Santo, o Legge (il Rosso). Mancava quindi il colore Cristico Giallo.

Lo stesso Tabernacolo, però, nascondeva e presagiva, nella disposizione delle sue stanze e dei suoi addobbi, la figura della Croce: annuncio "delle buone cose che dovevano seguire." Il colore riveste grande importanza nella vita dello studioso, perché implica tutto l'ambiente che ci sta attorno. Vi è maggior propensione a sentirsi comodi e ben rilassati, sia nel fisico che nello spirito, in un luogo con colori gradevoli e arredato con gusto, piuttosto che in un posto dove regni il disordine e il caos estetico. Il bello unito al buono e al vero facilita il progresso spirituale dell'uomo.

Dobbiamo quindi, nell'ambito delle nostre possibilità, costruire intorno a noi un ambiente di nostro gusto, con colori e mobili che ci piacciono, poiché le cose e gli oggetti emettono delle vibrazioni che ci sono più o meno favorevoli, secondo che sappiamo o meno essere in armonia con essi. Anche nel vestire dobbiamo cercare di essere curati, senza lusso. Una presentazione corretta dice molto, fisicamente, in favore di una persona, e spiritualmente significa espressione di ordine nella sua vita esteriore, che è sempre un riflesso dell'interiorità.

Se non possediamo gusto artistico sufficiente per sceglie il nostro ambiente e il nostro abbigliamento, dobbiamo formarcelo, magari frequentando luoghi che eccellano esteticamente, consultando libri, ecc. Molto possiamo prendere del bello che esiste nel mondo, finché non avremo creato lentamente un nostro proprio gusto, che rifletta le interne qualità della nostra anima. Poterci circondare di oggetti artistici significa saper apprezzare l'aspetto gradevole della natura che è l'arte, e risponde all'anelito interiore, al ritmo e alla bellezza, che tutti in potenza possediamo, e che esteriorizzeremo nella creazione quando saremo come dei.
(Vedi: Corinne Heline, Colore e Musica nella Nuova Era)

 

COMENIUS, Johann Amos(1592-1670). Fu chierico ed educatore. Pioniere dei moderni sistemi pedagogici, pretese unire tutte le nazioni in un sistema di educazione comune. Discepolo vi Valentin Andreae e fervente propagatore dei concetti Rosacrociani, conobbe la persecuzione quando era vescovo della comunità Morava. Fu autore di Prodomus pansophicum (1633); Opus pansophicum (1648); Opera didactica (1657).

 

COMUNIONE. La Comunione è il sacramento per mezzo del quale spartiamo il pane. Fatto con il seme di caste piante, il calice delle quali simbolizza l'involucro del seme libero da passione. È un annuncio dell'età futura, un'età in cui il matrimonio non sarà più necessario per la trasmissione del seme dal padre alla madre, poiché allora ci alimenteremo direttamente dalla vita cosmica, e avremo in questo modo vinto la morte ("pane di vita").

 

CONCENTRAZIONE. La facoltà di convergere a volontà i propri pensieri verso un punto determinato, senza permettere loro di deviare, eliminando dalla mente ogni argomento estraneo. La Concentrazione produce potere mentale e si propone come fine di:

calmare il corpo denso portandolo fino allo stesso grado di inerzia e insensibilità che si acquisisce durante il sonno, mantenendo però lo spirito perfettamente vigile, all'erta e cosciente;

porci in condizioni tali che i differenti centri sensori del corpo del desiderio possano cominciare a ruotare all'interno del corpo denso affinché, attraverso l'impiego della formula appropriata, le parti sottili dei nostri veicoli si separino per essere utilizzate nei mondi interni durante il sonno;

che la mente acquisti fermezza nel trattenere una forma-pensiero, tema o argomento per l'ulteriore pratica della meditazione.

Metodo di concentrazione:

la mattina, subito dopo il risveglio, mantenere il corpo in stato di abbandono e rilassato; concentrare la propria attenzione su un qualsiasi oggetto o idea elevata, preferibilmente di natura tale da trasportare l'aspirante fuori dalle cose sensibili ordinarie e al di là del tempo e dello spazio.
Come formula, si raccomandano i primi cinque versetti del Vangelo di S. Giovanni, intesi come soggetto di concentrazione, frase per frase; una mattina dopo l'altra, tentando di penetrarne il reale significato;

quando l'aspirante ha imparato a tenere fermamente davanti alla propria mente per circa cinque minuti l'idea sulla quale si concentra, può tentare di lasciarla cadere e formare così il vuoto mentale. Col tempo le visioni e le scene del Mondo del Desiderio riempiranno lo spazio rimasto vuoto. Una volta che l'aspirante si sia abituato a tutto questo, potrà chiedere a questa o a quella cosa di comparire davanti a lui allo scopo di esaminarla e investigarla;

quando avrà conseguito il potere di concentrarsi a volontà su un determinato soggetto, con i sensi completamente in riposo, concentrerà il pensiero sui differenti centri sensori del corpo del desiderio, perché questi comincino lentamente a ruotare.

 

CONTEMPLAZIONE. Stato di coscienza nel quale un oggetto o tema qualsiasi può essere mantenuto davanti alla visione mentale lasciando che l'anima di esso ci parli figuratamente, insegnandoci tutto ciò che si riferisce al suo aspetto vitale, così come la Meditazione ci insegna tutto ciò che è in riferimento alla forma.

 

CORDONE ARGENTEO. Cordone eterico che connette i veicoli superiori col corpo denso per mezzo dell'atomo-seme situato nel cuore. Durante lo stato di veglia, quando l'Ego funziona coscientemente nel Mondo Fisico, i suoi differenti veicoli sono concentrici e occupano il minimo spazio; durante la notte, però, quando il corpo è addormentato, avviene una separazione.

l'Ego, involto nella mente e nel corpo del desiderio, esce dal corpo denso e dal corpo vitale, i quali rimangono abbandonati sul letto. I veicoli superiori fluttuano poco lontano da essi, e vi sono uniti dal cordone argenteo, filo sottilissimo e vibrante che ha la forma di due sei (6) rovesciati, di cui un'estremità è collegata al cuore e l'altra al vortice centrale del corpo del desiderio.

Al momento della morte questo filo si spezza nel punto di connessione dell'atomo-seme nel cuore, e le forze di quest'atomo seguono il nervo pneumogastrico fino al terzo ventricolo nel cervello, e da lì passano all'esterno attraverso il punto di sutura fra le ossa occipitali e parietali del cranio, proseguendo lungo il cordone argenteo fino ai veicoli superiori.

Simultaneamente a questa rottura, avviene il distacco del corpo vitale che si unisce ai veicoli superiori, fluttuanti sopra il corpo privo di vita. Qui esso rimane in media per un periodo da uno a tre giorni e mezzo; quindi i veicoli superiori si distaccano dal corpo vitale che, nei casi ordinari, si disintegra contemporaneamente al corpo fisico. Nel momento di quest'ultima separazione il cordone argenteo si divide ancora a metà, e l'Ego rimane libero da qualsiasi contatto col monto materiale.

Anche durante il sonno l'Ego si ritira dal corpo denso, però il corpo vitale rimane con quest'ultimo e il cordone argenteo non si spezza. Accade talvolta che l'Ego non rientri nel corpo al mattino per svegliarlo, come fa di solito, ma rimanga al di fuori di esso per un periodo di tempo che può variare da uno ad un numero indefinito di giorni: si dice allora che il corpo si trova in trance naturale. Il cordone argenteo però non si rompe in nessuno dei modi descritti sopra; se queste rotture dovessero prodursi, non sarebbe possibile alcuna restaurazione.

 

CORPO-ANIMA. Il Corpo-Anima è uno dei veicoli (o corpi) dello Spirito. È composto dei due eteri superiori del corpo vitale, cioè dell'etere luminoso e dell'etere riflettore. Il corpo-anima si costruisce per mezzo di una vita di amore e di servizio a favore del prossimo. Tale condotta di vita non solo attrae e purifica una parte degli eteri superiori, ma col tempo ottiene anche come effetto una divisione fra questi e quelli inferiori.

Operata questa divisione, il corpo-anima ottiene la facoltà di separarsi dal corpo denso per poter essere usato dall'anima. Il lavoro a favore dell'umanità costruisce il corpo-anima, mentre una vita leggera e sensuale ne impedisce lo sviluppo, producendo invece l'effetto di rinforzare i due eteri inferiori a scapito di quelli superiori, che rimangono esclusi. Quando il corpo-anima è costruito, la persona che lo possiede è capace di lasciare a volontà il proprio corpo fisico e, dopo aver ricevuto le dovute istruzioni, può attraversare lo spazio da un luogo ad un altro con la più assoluta libertà.

 

CORPO DEL DESIDERIO. Oltre al corpo fisico e al corpo vitale, possediamo anche un corpo costruito con la sostanza del desiderio, che ci consente di provare le nostre emozioni e i nostri sentimenti. Questo veicolo ci spinge anche a cercare la soddisfazione dei sensi.

Mentre i due veicoli prima menzionati sono bene organizzati, il corpo del desiderio appare alla vista spirituale come una nube dalla forma ovoidale che si estende per circa 30 - 40 cm. oltre il corpo fisico. Si trova sia sopra la nostra testa che sotto i nostri piedi; il corpo denso sta al centro di questo nube proprio come il tuorlo sta al centro dell'uovo.

La ragione dello stato rudimentale in cui si trova questo veicolo, sta nel fatto che esso è stato acquisito dalla costituzione dell'uomo più recentemente rispetto agli altri due. Braccia, gambe, occhi e orecchi non sono necessari per usare il corpo del desiderio, poiché esso può attraversare lo spazio più veloce del vento, senza necessità di tali strumenti indispensabili invece nel mondo visibile.

Osservato con la vista spirituale, questo corpo mostra una moltitudine di vortici in continua attività rotatoria. Proveniente dal vortice principale, nella regione del fegato fisico, un flusso costante si irradia fino alla periferia del corpo ovoidale per poi ritornare al centro. Il corpo del desiderio mostra tutti i colori e le ombre che noi conosciamo e un numero infinito di altri colori indescrivibili dal linguaggio dell'uomo. Verrà un giorno in cui saremo padroni del corpo del desiderio come oggi lo siamo di quello denso, con il vantaggio di non incontrare ostacoli fisici di alcuna natura.

 

CORPO DEL PECCATO. Coloro che durante la vita si abbandonano ai vizi, si macchiano di crudeltà o impiegano la magia nera per ottenere potere sugli altri, cristallizzano il loro corpo vitale e lasciano che questo si compenetri inestricabilmente con il corpo del desiderio. I due corpi insieme costituiscono allora quello che chiamiamo Corpo del Peccato.

Tali individui rimangono legati alla sfera terrestre quando, dopo la morte, passano nelle tre regioni del Purgatorio. Le forze del Purgatorio non sono capaci di disintegrare il corpo del peccato con la consueta rapidità: questi Ego quindi rimangono sotto l'influenza terrestre, in alcuni casi per centinaia d'anni.

 

CORPO DENSO(o FISICO). Dobbiamo essere molto grati per lo strumento materiale che chiamiamo corpo fisico o Corpo Denso, perché esso è fra i nostri veicoli il più inestimabile, in quanto è il più perfezionato e organizzato. Sebbene sia certo che il corpo fisico è il più basso dei nostri veicoli, è tuttavia ugualmente certo che esso è il più completo, e che senza questo veicolo gli altri ci sarebbero di pochissima utilità.

Infatti, mentre esso, così splendidamente organizzato, ci permette di far fronte alle mille e una condizione che incontriamo nel corpo fisico, quelli superiori non sono ancora praticamente organizzati. Nel momento attuale dovremmo comprendere che è necessario innanzi tutto esercitare i nostri veicoli superiori, prima che questi possano aumentare la loro utilità.

 

CORPO PITUITARIO. Piccola ghiandola situata nella testa che, in connessione con la pineale, mette l'uomo in contatto con i mondi interni. (Vedere: Terzo Occhio)

 

CORPO VITALE. Il Corpo Vitale è la riproduzione esatta del corpo denso visibile, molecola per molecola e organo per organo, con una sola eccezione: è di sesso opposto. È anche leggermente più grande, estendendosi per qualche centimetro oltre il nostro corpo denso. Il corpo vitale è radicato nella milza, e nei centri cavi degli atomi fisici.

Durante il giorno il corpo vitale specializza il fluido solare incolore che si trova attorno a noi attraverso l'organo chiamato milza. Questa forza vitale compenetra tutto l'organismo e il chiaroveggente la vede come un fluido color rosa pallido, come conseguenza del suo ingresso nel corpo fisico. Essa fluisce attraverso i nervi e quando il cervello la irraggia dai suoi centri, soprattutto se è in grande quantità, muove i muscoli a cui i nervi sono connessi.

Il corpo vitale può dirsi costituito da una miriade di punti che irraggiano in tutte le direzioni, all'interno e all'esterno, in alto e in basso, in tutto il corpo, e ogni punto passa per il centro di ognuno degli atomi chimici, facendoli vibrare. Il corpo vitale interpenetra il corpo denso dal momento della nascita fino alla morte, sotto qualsiasi condizione, eccetto quando la circolazione sanguigna è esclusa da una zona particolare.

Durante il giorno, l'uomo assorbe il fluido vitale, ma nel corso della giornata le tossine prodotte dal disgregamento dei tessuti opprimono sempre più il corpo fisico; il fluido vitale fluisce con minore rapidità e al sopraggiungere della notte il corpo vitale non riceve più il fluido vivificatore necessario. Allora l'Ego sente il corpo stanco e appesantito. Da ultimo, giunge il momento in cui il corpo vitale si paralizza e le vibrazione del corpo denso si fanno così deboli che l'Ego non può più muoverlo, rimanendo obbligato ad abbandonarlo affinché possa restaurarsi. Diciamo allora che è giunto il sonno.

 

COSCIENZA. Qualità o prodotto dell'attività intima dello Spirito Umano per riconoscersi nei suoi attributi essenziali e in tutte le modificazioni che sperimenta in sé medesimo, nel percepire e saggiare gli oggetti, le immagini e le sensazioni dell'ambiente circostante, che gli vengono trasmesse attraverso gli organi sensori e il cervello.

I diversi stati di coscienza dell'uomo nei differenti Periodi evolutivi sono stati i seguenti:

Periodo di Saturno: incoscienza, corrispondente alla trance profonda.

Periodo del Sole: incoscienza, corrispondente al sonno profondo, senza sogni.

Periodo della Luna: coscienza rappresentativa interna, corrispondente al sonno accompagnato da sogni. Primo barlume dell'attuale coscienza di veglia, che consisteva nella rappresentazione interna degli oggetti, colori e suoni esterni.

Periodo della Terra: è l'attuale Periodo evolutivo; coscienza di veglia oggettiva. Attraverso di essa abbiamo conoscenza del mondo esterno, dipendendo da ciò che percepiamo in ragione dello sviluppo dei nostri sensi. A questo diamo il nome di reale, per contraddistinguerlo dai nostri pensieri ed idee che giungono a noi attraverso la coscienza interna; la sua realtà non appare a noi nella medesima forma in cui un oggetto qualsiasi appare nello spazio.

Nel Periodo della Terra l'uomo percepì la realtà del mondo a lui esterno, e per la prima volta scoprì la differenza tra l'io e il non io: gli altri. comprese la separatività dalla quale sorse l'egoismo. Anteriormente, non aveva avuto né pensieri né idee sul mondo esterno, e di conseguenza non aveva alcuna memoria degli avvenimenti.

Questo passaggio dalla coscienza rappresentativa interna alla coscienza di un io, oggettiva, si effettuò molto lentamente, con una grandezza proporzionale alla sua grandezza, a partire dalla permanenza nel Globo C della Terza Rivoluzione del Periodo della Luna fino all'ultima parte dell'Epoca Atlantidea.

Durante tutto questo tempo, la vita evolventesi passò attraverso quattro grandi stadi di sviluppo prima di raggiungere quello umano. Questi quattro stadi passati corrispondono ai quattro ancora da passare e alle quattro iniziazioni. All'interno di questi quattro stadi di evoluzione della coscienza già trascorsi vi sono altri tredici gradi, e dallo stato attuale dell'uomo fino all'ultima delle Grandi Iniziazioni vi sono tredici iniziazioni: i nove gradi dei Misteri Minori e le quattro Grandi Iniziazioni.

Vi è una divisione simile tra i nostri attuali animali (radiato, molluschi, articolati e vertebrati), la quale si rende evidente dalla osservazione della forma, poiché come la forma è l'espressione della vita, ogni grado di sviluppo di questa deve corrispondere necessariamente a uno sviluppo della coscienza.

Periodo di Giove: coscienza di immagini autocosciente. Ritorneranno le immagini interne di sogno del periodo della Luna, ma saranno soggette alla volontà del pensatore e non semplici riproduzioni di oggetti esterni. Si avrà perciò una combinazione dell'immaginazione del periodo della Luna e dei pensieri ed idee sviluppati coscientemente durante il Periodo della Terra; si avrà cioè una coscienza pittorica autocosciente.

In queste condizioni, quando un uomo vorrà indicare il colore "rosso" o esprimere il nome di un oggetto, presenterà alla visione interna una riproduzione esatta e chiara del tono particolare di rosso a cui sta pensando o dell'oggetto di cui sta parlando, riproduzione visibile anche all'interlocutore. Non vi sarà possibilità di fraintendimenti per quanto riguarda le parole pronunciate.

I pensieri e le idee saranno visibili e vivi; pertanto ipocrisia e adulazione e saranno definitivamente eliminate. Gli uomini si vedranno esattamente come sono; vi saranno buoni e cattivi, ma queste due qualità non saranno mescolate nella stessa personalità.

Mentre le immagini interne del Periodo della Luna erano l'espressione dell'ambiente esterno dell'uomo; nel Periodo di Giove queste immagini saranno espresse dall'interno: saranno una facoltà della vita interna dell'uomo. Egli possederà ancora la facoltà che sviluppò nel Periodo della Terra di vedere le cose fuori di se stesso, nello spazio; nel Periodo della Luna non vedeva le cose concrete, ma le loro corrispondenti qualità animiche.

Nel Periodo di Giove l'uomo vedrà entrambi gli aspetti e acquisirà pertanto una comprensione perfetta di tutto ciò che lo circonda. La coscienza di Giove non comincerà a svilupparsi che alla quinta Rivoluzione, quando il quinto Globo E sarà stato raggiunto, e fino a quando non comincerà la quinta Epoca di questo Globo.

Periodo di Venere: autocoscienza creatrice oggettiva, consapevole. Al termine del Periodo di Venere l'uomo potrà impiegare la sua forza per dare vita alle immagini da lui stesso prodotte, e proiettarle fuori di sé come oggetti nello spazio. Possederà allora una coscienza oggettiva, cosciente e creatrice. Questa coscienza di Venere non comincerà prima della sesta Rivoluzione, all'avvicinarsi della sesta Epoca nel sesto Globo.

Periodo di Vulcano: coscienza spirituale. La più elevata coscienza, inconcepibile dalla nostra attuale intelligenza. Questa coscienza resta limitata all'ultimo Globo ed Epoca, un poco prima che abbia termine il Giorno di Manifestazione.

 

COSMO. I Greci chiamarono lo stato di segregazione ordinata che ora vediamo, le orbite danzanti che illuminano la volta arcuata del cielo, l'ordinato susseguirsi dei pianeti intorno ad una luce centrale, il Sole maestoso, il succedersi ininterrotto delle stagioni e l'alternarsi immutabile del flusso e del riflusso delle maree - tutto questo aggregato e sistematico ordine - col nome di Cosmo, che si suppone procedente dal Caos.

 

COSTITUZIONE DECUPLA DELL'UOMO. L'uomo è un triplice Spirito, in possesso di una Mente per mezzo della quale domina il triplice corpo, che lo stesso triplice Spirito ha emanato per accumulare esperienza.

Egli trasmuta questo triplice corpo in triplice anima, per ascendere dalla impotenza alla onnipotenza, come segue:

Lo Spirito Divino ha emanato da sé il Corpo Denso, da cui estrae l'Anima Cosciente;

Lo Spirito Vitale ha emanato da sé il Corpo Vitale, da cui estrae l'Anima Intellettiva;

Lo Spirito Umano ha emanato da sé il Corpo del Desiderio, da cui estrae l'Anima Emozionale.

Lo specchio della Mente contribuisce pure all'accrescimento dello sviluppo spirituale. I pensieri che la mente trasmette allo Spirito o che riceve da esso la detergono e mantengono pulita, rendono più acuto e più intenso il suo fuoco, concentrandolo sempre più in un unico punto, perfettamente obbediente al controllo dello Spirito stesso.

COSTITUZIONE SETTUPLICE DELL'UOMO. Dal punto di vista della sua settuplice costituzione, l'uomo si compone di:

 

(1) Spirito Divino

 

(1-2-3) Ego o Triplice Spirito.

  

(2) Spirito Vitale

(3) Spirito Umano

(4) Mente

(4) Punto focale attraverso il quale l'Ego si riflette nel triplice corpo.

(5) Corpo del Desiderio

 

(5-6-7)Triplice corpo, riflesso del Triplice Spirito.

 

(6) Corpo Vitale

(7) Corpo Denso

 

CRISTO. Il Figlio, il più alto Iniziato dell'umanità del Periodo del Sole (Arcangeli). È una precisa legge del Cosmo che nessun essere, per quanto elevato sia, possa funzionare in qualsiasi Mondo senza avere imparato a costruire un veicolo con la sostanza che lo caratterizza. Pertanto, il corpo del desiderio era il veicolo inferiore di quel gruppo di Spiriti che avevano raggiunto lo stadio umano nel Periodo del Sole.

Il Cristo era uno di questi Spiriti ed era di conseguenza incapace di costruire da Se stesso un corpo vitale e un corpo denso. Aveva potuto lavorare sull'umanità con il corpo del desiderio come fecero i suoi fratelli più giovani, gli Arcangeli, come Spirito di Razza. Jehovah aveva aperto loro il cammino per penetrare nel corpo denso attraverso l'aria che l'uomo inalava.

Tutte le Religioni di Razza furono, e sono, religioni di Legge, creatrici di conseguenza del peccato per la disobbedienza a questa Legge. Eravamo sotto la direzione di Jehovah, il cui veicolo inferiore è lo Spirito Umano, che lo mette in relazione con la Regione del Pensiero Astratto, dove tutto è separatistico e quindi conducente al proprio beneficio esclusivo. Questa fu precisamente la ragione che rese necessario l'intervento del Cristo.

Sotto il regime di Jehovah l'unità era impossibile; pertanto, il Cristo, che possedeva come veicolo inferiore l'unificante Spirito Vitale, dovette entrare in un corpo umano denso. Doveva apparire come uomo fra gli uomini ed entrare nel corpo, perché solo dall'interno è possibile aver ragione della Religione di Razza, che influenza l'uomo dall'esterno.

Il Cristo però non poteva nascere in un corpo denso, perché non era passato attraverso un'evoluzione simile a quella del Periodo della Terra e non aveva appreso a costruirlo. Ma anche se avesse posseduto questa capacità, sarebbe stato sconveniente che un Essere tanto elevato impiegasse a questo proposito l'energia necessaria per costruire il corpo durante il periodo prenatale, l'infanzia e la giovinezza, fino a condurlo alla maturazione necessaria per il suo uso.

Egli già aveva cessato di usare ordinariamente veicoli come lo Spirito Umano, il corpo mentale e il corpo del desiderio, benché avesse appreso a costruirli durante il Periodo del Sole e possedesse la capacità di funzionarvi quando ciò si sarebbe reso necessario.

Nella Sua Missione, Egli usò tutti i propri veicoli, prendendo perciò in prestito solamente un corpo vitale e un corpo denso: quelli di Gesù. Quando questi - appartenente alla nostra umanità - ebbe raggiunto l'età di trent'anni, il Cristo entrò in questi corpi e li impiegò fino alla fine della Sua Missione sul Golgotha.

Dopo la distruzione del corpo denso, il Cristo apparve fra i Suoi discepoli nel corpo vitale, nel quale funzionò ancora per qualche tempo. Il corpo vitale è il veicolo che Egli impiegherà quando apparirà nuovamente, poiché non prenderà mai più un corpo denso. Quando il Cristo penetrò nel corpo di Gesù, questi era un discepolo di grado elevato, e di conseguenza il suo Spirito Vitale era ben organizzato.

Pertanto, il veicolo inferiore in cui funzionava il Cristo e il veicolo meglio organizzato dei veicoli superiori di Gesù erano in armonia, e quando il Cristo prese i corpi denso e vitale di Gesù possedeva i dodici veicoli che formano un'ininterrotta catena dal Mondo Fisico fino al Trono stesso di Dio. Egli è pertanto l'unico Essere dell'Universo che si trova contemporaneamente in contatto con Dio e con l'uomo, capace di mediare tra i due, avendo sperimentato, personalmente e individualmente, tutte le limitazioni dell'esistenza fisica.

Il Cristo è l'unico fra tutti gli Esseri nei sette Mondi; soltanto Lui possiede tutti i dodici veicoli; nessuno, tranne Lui, è qualificato per trovare il rimedio che soddisfi tutte le nostre necessità.

 

CRISTO INTERNO. Il Dio del nostro sistema solare ha in Sé tre grandi poteri primari dinamici, che chiamiamo: Volontà, Sapienza o Amore, e Attività. Egli esprime il Suo potere di Volontà attraverso il Padre, il più alto Iniziato dei Signori della Mente, un'onda di vita di tre gradi più avanzata della nostra. Esprime il Suo potere di Sapienza o Amore attraverso il Cristo, il più alto Iniziato degli Arcangeli.

Il Suo potere di Attività lo manifesta attraverso Jehova, il più alto Iniziato delle Schiere Angeliche. Ciascuno di noi possiede pure, entro di sé, tre poteri primari potenziali che sta sviluppando in forze dinamiche; nella terminologia Rosacrociana si chiamano:

Spirito Divino (significando il potere della Volontà, il principio del Padre in ognuno);

Spirito Vitale (che rappresenta il potere dell'Amore-Saggezza, il Cristo Interno in ognuno);

Spirito Umano (che rappresenta l'Attività, analoga al potere che si esprime per mezzo di Jehovah).

 

CROCE. Emblema di diverse fogge, usato dalle religioni dei più disparati popoli, sin dalla più remota antichità. La Croce assieme al Cerchio costituisce uno dei concetti esoterici universali più antichi. In senso mistico e come emblema, la croce trova la sua origine nel dualismo androgino presente in ogni manifestazione della natura, derivato dal concetto astratto di una divinità dallo stesso carattere. Simbolizza pure l'idea dell'uomo rigenerato, del mortale che, crocifisso come uomo di carne con tutte le sue passioni, rinasce come immortale.

L'origine della croce nelle sue differenti forme risale a tempi antichissimi, e prima di venire adottata dal Cristianesimo fu usata anche come segno di riconoscimento fra Iniziati. La Croce simbolizza i quattro regni.

Il regno minerale anima le sostanze chimiche, a qualsiasi classe appartengano: la croce, fatta di qualsiasi materiale, è il simbolo di questo regno; il braccio inferiore della croce è il simbolo del regno vegetale, perché le correnti degli spiriti-gruppo che danno vita alle piante provengono dal centro della Terra, e salgono fino alla periferia del nostro pianeta e allo spazio; il braccio superiore della croce è il simbolo dell'uomo, perché le correnti vitali del regno umano discendono a noi dal Sole, passando per la colonna vertebrale eretta.

L'uomo ha così l'aspetto di una pianta invertita, poiché mentre la pianta prende il suo alimento attraverso le radici, convogliandolo poi fino al vertice, l'uomo trae, al contrario, il suo alimento attraverso il capo, convogliandolo quindi verso il basso. La pianta è casta, pura e priva di passioni, e dirige i suoi organi della generazione, i fiori - cosa bella, profumata e deliziosa - castamente e senza vergogna alcuna verso il Sole.

L'uomo dirige i suoi organi di generazione, pieni di passione, verso la terra. Tra il regno vegetale e quello umano vi è quello animale, i cui componenti possiedono una colonna vertebrale orizzontale; le correnti degli spiriti-gruppo animali passano lungo la spina dorsale, nel loro movimento circolare attorno alla Terra. Di conseguenza, il braccio orizzontale della croce simbolizza il regno animale.